Il credito d’imposta 5.0, pensato per sostenere la transizione energetica e digitale, stenta a decollare: su 6,3 miliardi di euro disponibili, al 1° agosto 2025 ne sono stati utilizzati solo 1,7. Secondo il Gse, la causa principale è la complessità delle procedure, che prevedono comunicazioni preventive e successive, perizie, misurazioni dei consumi ed approvazioni ministeriali.
Il meccanismo risulta inoltre meno appetibile rispetto al bonus 4.0, più semplice da utilizzare e con un campo di applicazione più ampio. Le imprese trovano infatti più conveniente ricorrere ad altre misure come la Nuova Sabatini (anche nella versione green e capitalizzazione), i bandi sulle tecnologie critiche e i programmi per investimenti sostenibili, che permettono finanziamenti e contributi a fondo perduto con procedure più snelle e coperture fino al 75% delle spese.
Il credito d’imposta 5.0 resta comunque disponibile, con percentuali che vanno dal 15% al 45% a seconda dell’importo investito, ma limitato agli interventi che garantiscono risparmio energetico e sostenibilità.
Fonte: ItaliaOggi, 10 agosto 2025
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