4933 - Obbligo di motivazioni in materia di accessi (Commercialista Telematico 3/9/2025)

Accessi nei locali commerciali: la normativa dopo la sentenza Italgomme

La sentenza Italgomme della Corte EDU aveva messo in luce le carenze sistemiche dell’ordinamento italiano in materia di accessi nei locali destinati ad attività commerciali e professionali, chiedendo maggiore chiarezza sulle condizioni di legittimità e l’introduzione di un controllo giurisdizionale preventivo.

Il legislatore è intervenuto con l’art. 13-bis del D.L. 84/2025, convertito nella L. 108/2025, che modifica l’art. 12 dello Statuto del contribuente (L. 212/2000) introducendo l’obbligo di motivazione degli atti di autorizzazione e dei verbali di accesso. Tuttavia, la riforma è considerata un passo limitato: si tratta infatti di un intervento blando, privo di parametri oggettivi sulle condizioni che giustificano l’accesso e soprattutto senza prevedere alcun controllo giurisdizionale effettivo.

La Corte EDU aveva esplicitamente chiesto un sistema di garanzie che permettesse al contribuente di ottenere un riesame vincolante già durante la verifica, senza dover attendere la conclusione del procedimento. La nuova norma, invece, si limita a rafforzare l’obbligo di motivazione, lasciando irrisolto il nodo centrale e non recependo la richiesta di un controllo intermedio e indipendente.

Questa scelta rischia di alimentare nuovo contenzioso, anche in sede sovranazionale, confermando che l’Italia dovrà ancora intervenire in maniera più incisiva per adeguarsi pienamente ai principi della CEDU.


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