4935 - Responsabilità professionale: serve la prova del danno (commercialista telematico 9/9/2025)

Un recente intervento della Corte di Cassazione ha chiarito i confini della responsabilità dei professionisti: l’errore, da solo, non basta a generare un risarcimento. È necessario che dall’inadempimento derivi un danno economico concreto, diretto e immediato.

Il principio è stato ribadito nell’ordinanza n. 24344/2025 della Suprema Corte, riguardante il caso di un notaio che non aveva annotato un fondo patrimoniale. Pur riconoscendo l’errore, i giudici hanno escluso il risarcimento perché mancava una perdita patrimoniale effettiva: i coniugi coinvolti avevano comunque dovuto pagare la banca per il debito pregresso, indipendentemente dalla condotta del professionista.

La Cassazione ha confermato così un orientamento costante: la responsabilità contrattuale del professionista si configura solo se il cliente dimostra che, con un corretto adempimento, avrebbe conseguito una situazione patrimoniale più favorevole. In altre parole, nessun danno, nessun risarcimento.


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