Il Governo sta lavorando a una revisione del Piano Transizione 5.0 nell’ambito della rimodulazione del PNRR. Dei 6,23 miliardi disponibili, si stima che entro fine anno resteranno inutilizzati circa 4 miliardi, che verranno riallocati su altri strumenti strategici come il Fondo chip. Questo permetterà di liberare risorse nazionali da destinare a una nuova versione del credito d’imposta per gli investimenti delle imprese.
La novità più rilevante è che il nuovo incentivo non sarà più vincolato alle rigide regole europee sul principio “Do no significant harm”, ampliando così l’accesso anche ai settori energivori (vetro, carta, chimica, acciaio, fonderie, cementifici) finora esclusi.
Il piano prevede inoltre semplificazioni procedurali e il superamento della distinzione tra 4.0 e 5.0, con un unico credito d’imposta che potrà avere un’aliquota rafforzata per i progetti che integrano obiettivi di efficienza energetica. È atteso anche un aggiornamento dell’elenco dei beni agevolabili, risalente al 2016, mentre le spese per la formazione dovrebbero essere escluse.
Il nuovo meccanismo dovrebbe così stimolare gli investimenti, evitando che vincoli e burocrazia continuino a frenare l’utilizzo delle risorse disponibili.
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