IL SOLE 24 ORE – 21 ottobre 2025
Iperammortamento più alto con il risparmio energetico
di Luca Gaiani
Sintesi
Il disegno di legge di Bilancio 2026 reintroduce l’iperammortamento per gli investimenti effettuati nel 2026 e nel primo semestre 2027, con una maggiorazione del costo deducibile fino al 220% per le imprese che investono in beni produttivi e in progetti di efficienza energetica.
L’agevolazione riguarda sia i beni materiali e immateriali 4.0 previsti dagli allegati A e B della legge 232/2016, sia gli impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo, inclusi i sistemi di accumulo e i moduli fotovoltaici conformi ai requisiti tecnici del DL 181/2023.
La maggiorazione del costo ammortizzabile si applica solo ai fini IRES e consente di dedurre fiscalmente un importo superiore al valore contabile del bene. Le percentuali variano in base all’importo dell’investimento e alla presenza di obiettivi ambientali:
- Senza risparmio energetico: 180% fino a 2,5 milioni, 100% tra 2,5 e 10 milioni, 50% tra 10 e 20 milioni;
- Con risparmio energetico: 220% fino a 2,5 milioni, 140% tra 2,5 e 10 milioni, 90% tra 10 e 20 milioni.
Il vantaggio fiscale è spalmato sulla durata dell’ammortamento e, per un’impresa IRES, comporta un risparmio effettivo fino al 53% del costo del bene per i progetti più virtuosi.
A differenza dei crediti d’imposta, l’iperammortamento non è immediatamente compensabile: se l’azienda chiude in perdita, la deduzione incrementa la perdita riportabile a nuovo.
Gli investimenti devono essere ordinati e con acconto almeno del 20% entro il 31 dicembre 2026, con completamento entro giugno 2027. Restano in vigore le regole già note: la deduzione si interrompe in caso di cessione dei beni, salvo sostituzione con beni analoghi, e sono previste comunicazioni obbligatorie al GSE per accedere all’agevolazione.
L’ARTICOLO È STATO CARICATO NELL’AREA RISERVATA ALLO STUDIO.