Il grande interesse per la misura “Nuove imprese a tasso zero” gestita  da Invitalia, che sostiene l’avvio e lo sviluppo di startup giovanili e  femminili, si è tradotta, come previsto, in numeri di notevole entità:  421 le domande presentate nei primi due giorni di apertura dello  sportello (che si aperto lo scorso 13 gennaio), mentre 1.212 risultano  in fase di compilazione, per un totale di 150 milioni di euro richiesti.
Ma il plafond disponibile è di “soli” 50 milioni di euro, per cui ora si auspica che la dotazione iniziale venga incrementata.
Il  68% delle domande di finanziamento proviene infatti dal Sud, il 31% di  richieste viene invece dal Centro Nord. I settori preminenti sono  manifattura e produzione di servizi (34%), seguiti dai servizi alle  persone (21%) e dal commercio (17%).
Nuove imprese a tasso zero,  istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico, rinnova il regime di  aiuto per l’autoimprenditorialità previsto dal decreto legislativo n.  185-2000, Titolo I e sostiene la nascita di aziende costituite in  prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne, su tutto il  territorio nazionale.
L’agevolazione consiste in finanziamenti  agevolati (mutui a tasso zero, appunto) della durata massima di otto  anni a copertura del 75% delle spese per progetti d’impresa di valore  non superiore a 1,5 milioni di euro. I prestiti, fino a un massimo di  200mila euro, sono destinati sia alle imprese costituite da non più di  12 mesi alla data di presentazione della domanda che alle persone  fisiche pronte a costituire la società entro 45 giorni dall’eventuale  ammissione alle agevolazioni.
Il 25% di spese a carico dei proponenti può essere garantito attraverso risorse proprie o mediante finanziamenti bancari.


				