Il recente atto di indirizzo del MEF (1° luglio 2025) ha chiarito i confini tra crediti d’imposta “inesistenti” e “non spettanti” in materia di ricerca e sviluppo. Sono da considerarsi inesistenti solo i crediti privi dei requisiti normativi essenziali o frutto di frode; al contrario, le contestazioni basate su criteri tecnici (come quelli del Manuale di Frascati) rientrano nei crediti “non spettanti”.
Questa distinzione ha conseguenze rilevanti: per i crediti non spettanti è obbligatorio l’avvio del contraddittorio preventivo, e gli atti di recupero potrebbero risultare nulli se tale passaggio manca. Inoltre, molti crediti 2015-2019 non sono più contestabili per decadenza dei termini. Le imprese, quindi, hanno nuovi margini difensivi, potendo valorizzare la documentazione delle attività svolte e contestare l’uso improprio del requisito dell’innovatività.
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