Sabatini

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    NEWS

    4634 - Sabatini, agevolazioni per la capitalizzazione - Decreto 19 gennaio 2024

    4694 - Sabatini: proroga di 6 mesi per la realizzazione degli investimenti anche per i contratti di finanziamento stipulati nella seconda parte del 2023 (IlSole24Ore - 15.11.2023)

    4585 - Sabatini, circolare direttoriale 3 luglio 2023, n.28277

    4563 - Sabatini: la nuova Faq sul cumulo

    4562 - Sabatini: Pubblicate le Faq relative alla normativa entrata in vigore l'1.1.2023

    4538 - Sabatini rifinanziata con un stanziamento di 150mln

    4536 - Sabatini: dal primo gennaio 2023 nuova procedura per la presentazione della domanda, viene rilasciato anche il CUP che deve essere riportato in fattura

    4539 - La nuova Sabatini Green

    4537 - Sabatini: per i contratti di finanziamento stipulati dall'1/1/2022 al 30/6/2023 il termine di realizzazione dell'investimento è stato prorogato di sei mesi (Art.1 comma 415 legge 29 dicembre 2022, n.197)

    4528 - Sabatini - Circolare direttoriale del 6 dicembre 2022, n.410823 per le domande da presentare dal 1° gennaio 2023

    4496 - Sabatini, operativa la maggiorazione del contributo per gli investimenti Green

    RASSEGNA STAMPA

     Nuova Sabatini, agevolazioni 2023-2024 per i Beni Strumentali (www.pmi.it - 20/11/2023)

    APPROFONDIMENTI 

     


    FINANZIAMENTI  PER  L’ACQUISTO  DI NUOVI MACCHINARI, IMPIANTI E ATTREZZATURE  DA PARTE DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE  (Legge 98/2013, Nuova Sabatini)

    LINK UTILI

    1. Link del Ministero con la normativa e tutta la documentazione per la presentazione della domanda
    2. Faq
    3. Le Faq relative alla normativa entrata in vigore l'1/1/2023

    ELENCO DELLE BANCHE e DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI CONVENZIONATI:

    1) Presentazione domande

    2) Elenco delle banche e degli intermediari finanziari


    INDICE DELLA PAGINA

    Faq

    Modalità per contattare il ministero

    Legge 30 dicembre 2021

    Testo vigente della circolare direttoriale del 15.2.2017

    Circolare nr. 696 del 17.3.2022

    Decreto 19 gennaio 2024 n.43 (Sostegno alla capitalizzazione)

    Art.21 del decreto legge 30 aprile 2019 numero34 (Sostegno alla capitalizzazione)


    SINTESI DELLA NORMATIVA

    1. Dicitura sulla fattura per domande presentate prima del 1° gennaio 2023
    2. Dicitura sulla fattura per domande presentate dopo il 1° gennaio 2023
    3. Cumulabilità (Faq del Mise)
    4. Descrizione del procedimento
    5. Soggetti beneficiari
    6. Le imprese in difficoltà non possono presentare la domanda
    7. Caratteristiche del finanziamento (deve essere pari al 100% dell'investimento, non può essere inferiore)
    8. Iniziative ammissibili
    9. Cosa si intende per ampliamento di uno stabilimento esistente (faq)
    10. Agevolazioni concedibili
    11. Fondo di garanzia (faq)
    12. Erogazione delle agevolazioni
    13. Vincolo sui beni
    14. Vincolo sui beni: 3 anni dall'ultimazione dell'investimento
    15. Avvio successivo alla presentazione della domanda
    16. Una domanda per ogni unità locale
    17. Cessione dei beni in prestito d'uso 
    18. Aiuto di stato (non è quindi in de minimis)
    19. Modalità e termini per la presentazione della domanda
    20. Procedura di concessione del contributo
    21. Termini per la stipula del contratto di finanziamento
    22. Contratto di finanziamento inferiore a quello indicato in domanda
    23. Il contratto di finanziamento può essere stipulato prima della concessione del contributo
    24. Termine per la realizzazione dell'investimento
    25. Termine per la dichiarazione di ultimazione investimento
    26. Termine per la richiesta di erogazione del contributo
    27. Controlli a campione
    28. Variazione dell'investimento
    29. Non può essere modificato il sistema di acquisizione dei beni

    SPESE AMMISSIBILI

    1. Spese ammissibili (Normativa)
    2. Spese ammesse: B.II.2 - B.II.3 - B.II.4. (Faq)
    3. Spese non ammesse (Normativa)
    4. Settore trasporti (faq)
    5. Impianto fotovoltaico (faq)
    6. I costi accessori sono ammessi (faq)
    7. I mezzi mobili destinati al trasporto in conto proprio sono ammissibili (faq)
    8. Sono ammessi solo i beni nuovi di fabbrica, varie casistiche (faq)

    Faq


    CIRCOLARE N. 696 DEL 17.3.2022

    4468 - Sabatini: aggiornata la circolare operativa alla luce delle novità della legge di bilancio 2022 (Circolare n.696 del 17.3.2022)


    MODALITA' PER CONTATTARE IL MINISTERO (aggiornate il 5.1.2022)

    Beni strumentali ("Nuova Sabatini") - Contatti

    Trasmissione atti e documenti formali nell’ambito della procedura agevolativa

    Gli atti e i documenti formali relativi alle singole pratiche devono essere inviati esclusivamente mediante la piattaforma informatica del Ministero collegandosi all’indirizzo internet: https://benistrumentali.dgiai.gov.it 

    • Chiarimenti informatici:
      Per richieste di assistenza tecnica relative alla piattaforma informatica contattare l’helpdesk telefonicamente al n. 06-54927868 (tasto 1) oppure via email alla casella di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il servizio di assistenza telefonica è attivo nei giorni feriali dal lunedì al giovedì dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00 e il venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00.
    • Informazioni sulla procedura agevolativa e sull’iter agevolativo:
      Per richieste di assistenza di natura amministrativa contattare l’helpdesk telefonicamente al n. 06-54927868 (tasto 2) oppure via mail alla casella di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il servizio di assistenza telefonica è attivo nei giorni feriali dal lunedì al giovedì dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00 e il venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00.
    • Alle richieste di chiarimenti sulla procedura agevolativa si darà risposta tramite FAQ.

    Per ulteriori comunicazioni fare riferimento all'indirizzo PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

      Ultimo aggiornamento: 05 gennaio 2022


    FOGLIO DI CALCOLO, MESSO A DISPOSIZIONE DAL MINISTERO, PER  LA DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO

    Foglio di calcolo del contributo (Versione "*.xlsx", Versione "*.xls")


    APPROFONDIMENTI

    Dicitura sulla fattura per domande presentate prima del 1° gennaio 2023

    FAQ

    Faq 10.15 Con quali modalità deve essere apposta la dicitura“Spesa di euro … realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69"?

    Per le fatture emesse in formato cartaceo, la dicitura in questione deve essere riportata dall’impresa sull’originale di ogni fattura, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro.

    In caso di investimento in leasing, si precisa che la dicitura sulle fatture dovrà essere apposta da parte della società di leasing, che resta in possesso delle fatture stesse, mentre, in caso di investimento in ordinario, la medesima dicitura dovrà essere apposta da parte dell’impresa beneficiaria.

    Con specifico riferimento all'introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica, la predetta dicitura deve essere apposta sui titoli di spesa attraverso una delle le seguenti modalità:

    inserendo nell’oggetto o nel campo note della fattura elettronica la dicitura di cui all’articolo 10, comma 6, decreto interministeriale 25 gennaio 2016;

    inserendo la medesima dicitura nella causale di pagamento del relativo bonifico;

    qualora non sia possibile inserire per esteso la dicitura prevista dall’articolo 10, comma 6, del decreto interministeriale 25 gennaio 2016, è sufficiente l’inserimento del CUP all’interno della fattura o nella causale del pagamento; in quest’ultimo caso, è necessario che nella causale del relativo bonifico, oltre all’indicazione del CUP, ci sia anche un richiamo al titolo di spesa oggetto del pagamento.

    Si ricorda, infine, che la fattura trovata sprovvista di tale dicitura nel corso dei controlli e delle verifiche, come previsti dalla normativa di riferimento, non è considerata valida e determina, pertanto, la revoca della quota corrispondente di agevolazione, fatta salva la possibilità di regolarizzazione da parte dell’impresa beneficiaria (art. 10, decreto interministeriale 25 gennaio 2016). Nel caso della fattura elettronica, qualora la predetta dicitura non sia stata apposta secondo le modalità sopra descritte, è possibile procedere alla regolarizzazione, mediante l’emissione di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e la successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto.

    Art. 10 del decreto interministeriale del 25.1.2016

    6. Sull’originale di ogni fattura, sia di acconto che di saldo, riguardante gli investimenti per i
    quali sono state ottenute le agevolazioni di cui al presente decreto, l’impresa deve riportare, con
    scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro, la dicitura “Spesa di euro …
    realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’art. 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno
    2013, n. 69”. La fattura che, nel corso di controlli e verifiche, venga trovata sprovvista di tale dicitura,
    non è considerata valida e determina la revoca della quota corrispondente di agevolazione, fatta salva
    la possibilità di regolarizzazione da parte dell’impresa beneficiaria.

     

    Dicitura sulla fattura per domande presentate dopo il 1° gennaio 2023

    FAQ

    10.7 Quale dicitura deve essere apposta sulle fatture relative agli investimenti oggetto di agevolazione e secondo quali modalità?

    Caso di domande presentate anteriormente al 1° gennaio 2023

    Per tali domande, indipendentemente dalla data di trasmissione della richiesta unica di erogazione del contributo, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’art. 10, c. 6, del decreto interministeriale 25 gennaio 2016. Si rinvia pertanto alla consultazione della FAQ 10.15 relativa alla precedente disciplina, disponibile al seguente link.

    Caso di domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023

    Per tali domande, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 14, comma 11, del decreto interministeriale 22 aprile 2022. In relazione alle predette domande, le fatture elettroniche, sia di acconto che di saldo, riguardanti i beni agevolati, devono riportare nell’apposito campo il “Codice Unico di Progetto – CUP”, reso disponibile in sede di perfezionamento della domanda di accesso al contributo (vedasi FAQ 1.4), unitamente alla dicitura “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013”, da riportare in maniera separata nelle medesime fatture.

    Il CUP e la dicitura devono essere apposti sulle fatture elettroniche attraverso almeno una delle seguenti modalità:

    1. inserendo nell’apposito campo della fattura elettronica il “Codice Unico di Progetto – CUP” e nell’oggetto o nel campo note della fattura elettronica la dicitura “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013”;
    2. inserendo i medesimi CUP e dicitura nella causale di pagamento del relativo bonifico;
    3. qualora non sia possibile inserire per esteso la dicitura prevista, è sufficiente l’inserimento del CUP all’interno della fattura o nella causale del pagamento; in quest’ultimo caso, è necessario che nella causale del relativo bonifico, oltre all’indicazione del CUP, ci sia anche un richiamo al titolo di spesa oggetto del pagamento.

    Nel caso di fornitore estero non emettente fattura elettronica, il CUP e la dicitura previsti devono essere apposti sull’originale di ogni fattura cartacea, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro, nonché nell’oggetto o nel campo note della relativa comunicazione trasmessa all’Agenzia delle entrate in modalità telematica attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), se prevista dalla normativa applicabile.

    Si ricorda che la fattura che, nel corso di controlli e verifiche, sia trovata sprovvista del CUP e della dicitura previsti non è considerata valida e determina la revoca della quota corrispondente di agevolazione, fatta salva la possibilità di regolarizzazione da parte dell’impresa beneficiaria.

    Nel caso della fattura elettronica, qualora la dicitura e il CUP non siano stati apposti secondo le modalità sopra descritte, è possibile procedere alla regolarizzazione attraverso almeno una delle seguenti modalità:

    1. mediante l’emissione di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e la successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto;
    2. mediante la realizzazione di un'integrazione elettronica da unire all'originale, secondo le modalità indicate, seppur in tema di inversione contabile, dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 14/E del 2019. Nei casi di fattura elettronica veicolata tramite SdI, a fronte dell'immodificabilità della stessa, il cessionario/committente deve - senza procedere alla sua materializzazione analogica e dopo aver predisposto un altro documento, da allegare al file della fattura in questione, contenente sia i dati necessari per l'integrazione sia gli estremi della fattura stessa - inviare l’integrazione elettronica allo SdI, così da ridurre gli oneri di consultazione e conservazione.

    La predetta regolarizzazione dei documenti già emessi dovrà essere operata, da parte del cessionario/committente, immediatamente dopo la scoperta dell’irregolarità. Eventuali irregolarità rilevate in sede di controllo non potranno essere oggetto di sanatoria.

    Si precisa che non è ammissibile la regolarizzazione delle fatture elettroniche tramite stampa delle stesse e apposizione con scrittura indelebile della dicitura/CUP.

    (P.to 7.11 della circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022)

     


    LEGGE 30 DICEMBRE 2021, N.234 ART.1 COMMI 47 e 48

    LEGGE 30 dicembre 2021, n. 234 

    Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. (21G00256) (GU Serie Generale n.310 del 31-12-2021 - Suppl. Ordinario n. 49)

    Art. 1

    47. (RIFINANZIAMENTO)

    Al fine di assicurare continuita' alle misure di sostegno agli

    investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese  attuate

    ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 21  giugno  2013,  n.  69,

    convertito, con modificazioni, dalla legge  9  agosto  2013,  n.  98,

    l'autorizzazione di spesa di cui al comma 8 del medesimo  articolo  2

    e' integrata di 240 milioni di euro per ciascuno degli  anni  2022  e

    2023, 120 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026  e

    60 milioni di euro per l'anno 2027.

                    Relazione tecnica

    Il comma 47 "integra" l'autorizzazione di spesa inerente alla concessione

    dei contributi statali riconosciuti in base alla misura agevolativa denominata

    “Nuova Sabatini” (articolo 2, comma 8, del D.L. n. 69/2013 - L. n.

    98/2013):

    - di 240 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023;

    - di 120 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026;

    - di 60 milioni per l'anno 2027.

     48. (EROGAZIONE IN PIU' QUOTE)

    All'articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno  2013,  n.

    69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n.  98,

    le parole: « in un'unica soluzione, secondo le modalita'  determinate

    con il medesimo decreto » sono sostituite dalle seguenti: «  in  piu'

    quote determinate con il medesimo decreto. In caso  di  finanziamento

    di importo non superiore a 200.000 euro, il  contributo  puo'  essere

    erogato in un'unica soluzione nei limiti delle risorse disponibili ».

    Relazione tecnica

    Il comma 48, novellando l'articolo 2, comma 4, del D.L. n. 69/2013,

    reintroduce la regola per cui il contributo sia erogato "in più quote"

    determinate con il decreto ministeriale di attuazione dello stesso articolo 2.

    In caso di finanziamento di importo non superiore a 200.000 euro, il

    contributo "può" essere erogato in un'unica soluzione nei limiti delle

    risorse disponibili. Nel testo vigente, si prevede che l'erogazione del

    contributo abbia luogo "in un'unica soluzione", secondo le modalità

    determinate con il medesimo decreto. 


    TESTO VIGENTE DELLA CIRCOLARE DIRETTORIALE 15 FEBBRAIO 2017, N. 14036 RECANTE LA DISCIPLINA DEI CONTRIBUTI E DEI FINANZIAMENTI PER L’ACQUISTO DI NUOVI MACCHINARI, IMPIANTI E ATTREZZATURE DA PARTE DI PMI.
    (Aggiornata al 10 febbraio 2021 con le modifiche recate dalle circolari direttoriali 9 marzo 2017, n. 22504, 31 luglio 2017, n. 95925, 3 agosto 2018 n. 269210, 19 luglio 2019, n. 295900, 22 luglio 2019, n. 296976, 22 settembre 2020, n. 239062 e 10 febbraio 2021, n. 434; le modifiche di cui alla circolare 10 febbraio 2021, n. 434 sono evidenziate in grassetto nel presente testo)
    Circolare direttoriale 15 febbraio 2017, n. 14036

    1. PREMESSE
    L’art. 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, ha previsto la concessione, a valere su un plafond di provvista costituito presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti S.p.a., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese da parte di banche e intermediari finanziari per investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature, hardware, software e tecnologie digitali, nonché di un contributo, da parte del Ministero dello sviluppo economico, rapportato agli interessi calcolati sui predetti finanziamenti.
    Il decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, 27 novembre 2013 ha definito la disciplina per l’attuazione delle misure previste dal citato art. 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69.
    Con il decreto–legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33, al comma 1 dell’art. 8, è stata prevista la possibilità di riconoscere i contributi alle piccole e medie imprese anche a fronte di un finanziamento, compreso il leasing finanziario, non necessariamente erogato a valere sul predetto plafond di provvista costituito presso Cassa depositi e prestiti S.p.a.
    Il medesimo art. 8, al comma 2, demanda al Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e finanze, la definizione dei requisiti, condizioni di accesso e modalità di erogazione dei contributi in oggetto.
    In attuazione della norma di legge è stato adottato il decreto interministeriale 25 gennaio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 58 del 10 marzo 2016. Tale provvedimento contiene la nuova disciplina di attuazione delle misure di accesso al credito in oggetto, stabilendo altresì le modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni.
    Sulla materia è intervenuto, in primo luogo, l’art. 1, commi 52-57, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017) che:
    a) proroga fino al 31 dicembre 2018 il termine, precedentemente fissato al 31 dicembre 2016, per la concessione dei finanziamenti di banche e intermediari finanziari;
    b) rifinanzia la misura per complessivi 560 milioni di euro;
    c) introduce una riserva, pari al 20% dello stanziamento di cui alla lettera b), finalizzata alla concessione di finanziamenti per l’acquisto da parte di piccole e medie imprese di impianti, macchinari e attrezzature finalizzati alla realizzazione di investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti;
    d) prevede, per gli investimenti di cui alla lettera c), una maggiorazione del contributo pari al 30% rispetto a quanto previsto dal decreto interministeriale 25 gennaio 2016 per gli investimenti ordinari.
    In attuazione della norma predetta, con decreto del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello sviluppo economico 22 dicembre 2016 si è provveduto alla riapertura, a partire dal 2 gennaio 2017, dei termini per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni, rinviando a un successivo provvedimento direttoriale la fissazione dei termini per la presentazione delle domande di finanziamento per gli investimenti ricadenti nella fattispecie di cui alla precedente lettera d).
    Con il successivo decreto del Direttore generale degli incentivi alle imprese 16 febbraio 2017 è stato, pertanto, stabilito il nuovo termine (a decorrere dal 1° marzo 2017) per la presentazione delle domande di agevolazione per gli investimenti ricadenti nella richiamata fattispecie di cui alla precedente lettera c).
    In seguito, i commi da 40 a 42 dell’articolo 1, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio 2018), oltre ad incrementare la dotazione finanziaria della misura in oggetto con ulteriori 330 milioni di euro per il periodo 2018-2023, hanno stabilito l’aumento della riserva (dal 20% al 30%) per la concessione dei contributi “maggiorati” a fronte della realizzazione di investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti, nonché la proroga del termine (31 dicembre 2018) per la concessione dei finanziamenti stabilito dalla citata legge 11 dicembre 2016, n. 232, fino alla data dell’avvenuto esaurimento delle risorse disponibili.
    Considerato l’esaurimento delle risorse finanziarie disponibili per la misura, con decreto del Direttore generale degli incentivi alle imprese n. 25148 del 3 dicembre 2018, è stata disposta la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi di cui all’articolo 2, comma 4, del decreto-legge n. 69 del 2013 e successive modificazioni e integrazioni, a partire dal 4 dicembre 2018.
    A seguito dello stanziamento di nuove risorse finanziarie, pari a 480 milioni di euro per il periodo 2019-2024, come previsto dall’articolo 1, comma 200, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), con decreto del Direttore generale degli incentivi alle imprese 28 gennaio 2019, è stata disposta (a partire dal 7 febbraio 2019) la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi.
    Il decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 (decreto Crescita), convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, all’articolo 20, ha, inoltre, apportato alcune modifiche allo strumento agevolativo, in particolare:
    • estendendo a tutti gli intermediari finanziari iscritti all'albo previsto dall'articolo 106, comma 1, del TUB, che statutariamente operano nei confronti delle PMI, la possibilità di concedere finanziamenti;
    • prevedendo che l’erogazione delle quote del contributo è effettuata sulla base delle dichiarazioni prodotte dalle imprese in merito alla realizzazione dell’investimento;
    • innalzando, da 2 milioni di euro a 4 milioni di euro, l’importo massimo dei finanziamenti concedibili dalle banche e dagli intermediari finanziari;
    • disponendo che, in caso di finanziamento di importo non superiore a euro 100.000,00, il contributo viene erogato in un’unica soluzione.
    Sull’ultimo punto è intervenuto, in un secondo momento, anche l’articolo 39, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (decreto Semplificazioni), convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, che ha disposto l’innalzamento (a decorrere dal 17 luglio 2020, data di entrata in vigore del decreto-legge n. 76/2020) dell’importo del
    finanziamento, a fronte del quale il contributo pubblico è erogato all’impresa beneficiaria in un’unica soluzione, da euro 100.000,00 a euro 200.000,00.
    Con la legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio 2020), articolo 1, commi da 226 a 228, la dotazione finanziaria dello strumento è stata ulteriormente integrata per 540 milioni di euro per il periodo 2020-2025.
    In seguito, l’articolo 60, comma 1, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (decreto agosto), convertito dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, ha nuovamente integrato la dotazione finanziaria dello strumento per ulteriori 64 milioni di euro per l’anno 2020.
    Infine, i commi 95 e 96 dell’articolo 1, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021), hanno previsto che l’erogazione del contributo sia effettuata dal Ministero in un’unica soluzione per tutte le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a partire dal 1° gennaio 2021 (data di entrata in vigore della citata legge 30 dicembre 2020, n. 178), indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato, disponendo, a tal fine, una integrazione della dotazione finanziaria dello strumento per ulteriori 370 milioni di euro per l’anno 2021.
    Con la presente circolare si forniscono, pertanto, le istruzioni necessarie alla corretta attuazione degli interventi, nonché gli schemi di domanda e di dichiarazione e l’ulteriore documentazione che l’impresa è tenuta a presentare per poter beneficiare delle agevolazioni di cui trattasi.

    2. DEFINIZIONI
    2.1 Al fine di facilitare la lettura della presente circolare, sono adottate le seguenti definizioni:
    a) “Ministero”: il Ministero dello sviluppo economico;
    b) “regolamento GBER”: il regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato (regolamento generale di esenzione per categoria);
    c) “regolamento (UE) n. 702/2014”: il regolamento (UE) n. 702/2014 della Commissione, del 25 giugno 2014, concernente l’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e nelle zone rurali;
    d) “regolamento (UE) n. 1388/2014”: il regolamento (UE) n. 1388/2014 del 16 dicembre 2014, che dichiara compatibili con il mercato interno, in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, alcune categorie di aiuti a favore delle
    imprese attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura;
    e) “regolamento (UE) n. 508/2014”: il regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
    f) “decreto-legge n. 69/2013”: il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98;
    g) “decreto-legge n. 3/2015”: il decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33;
    h) “PMI”: le imprese classificate di dimensione micro, piccola e media, secondo i criteri indicati dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003, pubblicata nella G.U.U.E. n. L 124 del 20 maggio 2003, e nel decreto ministeriale 18 aprile 2005, pubblicato nella G.U.R.I. n. 238 del 12 ottobre 2005, nonché nell’allegato 1 al regolamento (UE) n. 702/2014, nel caso di imprese operanti nei settori agricolo, forestale e zone rurali, ovvero nell’allegato 1 al regolamento (UE) n. 1388/2014, nel caso di imprese operanti nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, ovvero nell’allegato 1 al regolamento GBER, nel caso di imprese operanti in settori non ricompresi tra i precedenti;
    i) “CDP”: Cassa depositi e prestiti S.p.a.;
    l) “banca”: la banca italiana o la succursale di banca estera comunitaria o extracomunitaria operante in Italia e autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria di cui all’art. 13 del testo unico bancario (decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modifiche e integrazioni), aderente alle convenzioni di cui all’art. 2, comma 7, del decreto-legge n. 69/2013;
    m) “intermediario finanziario”: il soggetto autorizzato all’esercizio dell’attività di leasing finanziario, nonché l’intermediario finanziario che statutariamente opera nei confronti delle piccole e medie imprese, iscritto all’albo previsto dall’art. 106, comma 1, del testo unico bancario e aderente alle convenzioni di cui all’art. 2, comma 7, del decreto-legge n. 69/2013, purché garantito, ai soli fini dell’utilizzo del plafond di provvista costituito presso CDP, da una banca aderente alle medesime convenzioni di cui al predetto art. 2, comma 7, del decreto-legge n. 69/2013;
    n) “finanziamento”: il finanziamento, bancario o in leasing finanziario, deliberato, ovvero contrattualizzato se di importo inferiore, a favore di una PMI da una banca o da un intermediario finanziario;
    o) “convenzione”: la convenzione stipulata in data 17 marzo 2016 e successive modifiche ed integrazioni, tra il Ministero dello sviluppo economico, sentito il Ministero dell’economia e delle finanze, l’Associazione bancaria italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.a. ai sensi dell’art. 2, comma 7, del decreto-legge n. 69/2013;
    p) “Fondo di garanzia”: il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’art. 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662;
    q) “decreto”: il decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, 25 gennaio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 58 del 10 marzo 2016;
    r) “legge 232/2016”: la legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017), art. 1, commi 52 – 57;
    s) “piattaforma”: la piattaforma informatica gestita dal Ministero e resa disponibile alle PMI
    e alle banche/intermediari finanziari al link https://benistrumentali.dgiai.gov.it;
    t) “investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti”: gli investimenti in beni materiali e immateriali elencati negli Allegati n. 6/A e n. 6/B;
    u) “investimenti ordinari”: gli investimenti di cui all’art. 5 del decreto, diversi dagli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti ; gli investimenti ordinari riguardano l’acquisto, o l’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, classificabili, nell’attivo dello stato patrimoniale, alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4, dell'art. 2424 del codice civile, destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, ovunque localizzate nel territorio nazionale;
    v) “investimento”: l’insieme degli investimenti ordinari e degli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
    z) “interconnessione”: l’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da
    remoto di istruzioni e/o part program di cui all’allegato 6/A; l’interconnessione deve possedere le caratteristiche obbligatorie previste dal paragrafo 11.1.1, punto 2 della circolare dell’Agenzia delle entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico n. 4/E del 30 marzo 2017;
    aa) “integrazione”: l’integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo di cui all’allegato 6/A; l’integrazione deve possedere le caratteristiche obbligatorie previste dal paragrafo 11.1.1, punto 3 della circolare dell’Agenzia delle entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico n. 4/E del 30 marzo 2017;
    ab) “decreto Crescita”: il decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58;
    ac) “decreto Semplificazioni”: il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120.

     

    3. DESCRIZIONE DEL PROCEDIMENTO
    3.1 L’intervento agevolativo è così articolato:
    > La PMI presenta alla banca/intermediario finanziario la domanda di agevolazione e la correlata richiesta di finanziamento per l’acquisizione di investimenti.
    > La banca/intermediario finanziario verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmessa dalla PMI, nonché la sussistenza dei requisiti di natura soggettiva relativi alla dimensione di impresa e, sulla base delle domande di finanziamento pervenute, trasmette al Ministero richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo.
    > La banca/intermediario finanziario, previa conferma da parte del Ministero della disponibilità, totale o parziale, delle risorse erariali da destinare al contributo, ha facoltà di concedere il finanziamento alla PMI mediante l’utilizzo della provvista resa disponibile da CDP, ovvero mediante diversa provvista. La concessione del finanziamento può essere assistita dalla garanzia del Fondo di garanzia, nella misura massima dell’80% dell’ammontare del finanziamento stessoE' POSSIBILE ACCEDERE AL FONDO DI GARANZIA
    > La banca/intermediario finanziario che decida di concedere il finanziamento alla PMI, adotta la relativa delibera e la trasmette al Ministero, unitamente alla documentazione inviata dalla stessa PMI in fase di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.
    > Il Ministero adotta il provvedimento di concessione del contributo, con l’indicazione dell’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni concedibili e del relativo piano di erogazione, nonché degli obblighi e degli impegni a carico dell’impresa beneficiaria e lo trasmette alla stessa e alla relativa banca/intermediario finanziario. Il contributo concesso dal Ministero alla PMI, a fronte del finanziamento, è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento quinquennale convenzionale con rate semestrali posticipate, al tasso del 2,75 % annuo per gli investimenti ordinari e del 3,575% annuo per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. AGEVOLAZIONE
    > La banca/intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare alla stessa il finanziamento in un’unica soluzione ovvero, nel caso di leasing finanziario, al fornitore entro trenta giorni dalla data di consegna del bene ovvero alla data di collaudo se successiva. La stipula del contratto di finanziamento può avvenire anche prima della ricezione del decreto di concessione del contributo.
    > La PMI, ad investimento ultimato, compila, in via esclusivamente telematica, utilizzando la procedura disponibile nella piattaforma, la dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione dell’investimento, nonché, previo pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento, la richiesta unica di erogazione del contributo e le trasmette al Ministero tramite piattaforma, unitamente all’ulteriore documentazione richiesta, con le modalità di cui al paragrafo 13. Qualora la PMI abbia già richiesto una o più quote di contributo secondo le modalità operative previgenti alla data del 22 luglio 2019, al fine di richiedere l’erogazione delle quote residue, successive alla prima, la medesima PMI deve compilare e trasmettere al Ministero apposita richiesta, utilizzando esclusivamente la procedura telematica disponibile nella piattaforma, con le modalità di cui al paragrafo 13.bis.


     Con riferimento alle domande trasmesse dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari in data antecedente al 1° gennaio 2021, che non rientrano nelle casistiche di cui al successivo punto 13.1, lettere a) e b), al fine di attivare le verifiche propedeutiche al pagamento delle quote di contributo successive, la PMI conferma annualmente, in via esclusivamente telematica attraverso l’accesso alla piattaforma, che non sono intervenute variazioni dei dati già trasmessi al Ministero nelle precedenti fasi del procedimento amministrativo, nonché il rispetto degli obblighi previsti dal decreto di concessione delle agevolazioni e dal piano di rimborso del finanziamento bancario o in leasing. In caso di intervenute variazioni, non comunicate precedentemente al Ministero, per l’attivazione della procedura di pagamento delle quote successive, la PMI provvede prima a comunicare al Ministero la tipologia di variazione, allegando l’eventuale documentazione necessaria, come previsto al punto 13.6.

    4. SOGGETTI BENEFICIARI
    4.1 Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI che alla data di presentazione della domanda: AMMESSE LE PMI
    - sono regolarmente costituite ed iscritte nel Registro delle imprese, ovvero nel Registro delle imprese di pesca;
    - sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
    - non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
    - non si trovano in condizioni tali da risultare “imprese in difficoltà” così come individuate, per i settori agricolo, forestale e zone rurali, al punto 14 dell’art. 2 del regolamento (UE) n. 702/2014, per il settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, al punto 5 dell’art. 3 del regolamento (UE) n. 1388/2014 e per i settori non ricompresi nei precedenti, al punto 18 dell’art. 2 del regolamento GBER.  NON DEVONO ESSERE IMPRESE IMPRESE IN DIFFICOLTA'
    4.2 Possono, inoltre, presentare domanda di agevolazione le imprese estere, con sede in uno Stato membro e che alla data di presentazione della domanda non hanno una sede operativa in Italia. In
    tal caso, le imprese proponenti, pena la revoca delle agevolazioni concesse, devono provvedere all’apertura della predetta sede operativa entro il termine massimo consentito per l’ultimazione dell’investimento ed attestarne l’avvenuta attivazione, nonché la conseguente iscrizione al Registro delle imprese di riferimento, in sede di trasmissione della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di cui al punto 13.2. IMPRESE ESTERE
    4.3 Non possono beneficiare delle agevolazioni le imprese operanti nei settori delle attività finanziarie e assicurative (sezione K della classificazione delle attività economiche ATECO 2007). ESCLUSE LE ATTIVITA' FINANZIARIE ED ASSICURATIVE

    5. CARATTERISTICHE DEL FINANZIAMENTO
    5.1 Il finanziamento, cui è subordinato il riconoscimento del contributo da parte del Ministero, deve essere deliberato da una banca/intermediario finanziario aderente alla convenzione. STIPULATO SOLO CON SOGGETTI CONVENZIONATI
    5.2 Il finanziamento, da stipularsi solo successivamente alla data di presentazione della domanda, deve avere le seguenti caratteristiche:
    a) essere deliberato a copertura degli investimenti e fino al 100% degli stessi; 100% DEGLI INVESTIMENTI
    b) avere durata massima, comprensiva di un periodo di preammortamento o di prelocazione non superiore a dodici mesi, di cinque anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento ovvero, nel caso di leasing finanziario, decorrenti dalla data di consegna del bene o alla data di collaudo se successiva. Qualora la fornitura in leasing finanziario riguardi una pluralità di beni, la predetta durata massima decorre dalla data di consegna dell’ultimo bene, ovvero alla data di collaudo, se successiva; DURATA MASSIMA 5 ANNI
    c) essere deliberato per un valore non inferiore a ventimila euro e non superiore a quattro milioni di euro, anche se frazionato in più iniziative di acquisto, per ciascuna impresa beneficiaria. Il limite massimo di quattro milioni di euro è riferito ai finanziamenti corrispondenti alla somma di tutti gli investimenti ammessi dal Ministero a favore di una singola PMI a decorrere dall’entrata in vigore del decreto-legge n. 69/2013. Il limite minimo di ventimila euro è riferito alla singola domanda di agevolazione. Entro il limite massimo di quattro milioni di euro di finanziamento la PMI può presentare una o più domande di agevolazione, fatta eccezione esclusivamente per quanto previsto al punto 7.3 della presente circolare; IMPORTO MINIMO € 20.000,00 - IMPORTO MASSIMO 4mln di Euro
    d) essere erogato in un’unica soluzione, entro trenta giorni dalla stipula del contratto di finanziamento ovvero, nel caso di leasing finanziario, essere erogato al fornitore entro trenta giorni dalla data di consegna del bene ovvero alla data di collaudo se successiva. Qualora la fornitura in leasing finanziario riguardi una pluralità di beni, l’erogazione avviene in più soluzioni, entro trenta giorni dalla data di consegna di ciascun bene;
    e) in caso di leasing finanziario, l’impresa locataria deve esercitare anticipatamente, al momento della stipula del contratto, l’opzione di acquisto prevista dal contratto medesimo, i cui effetti decorrono dal termine della locazione finanziaria, fermo restando l’adempimento di tutte le obbligazioni contrattuali. 
    5.3 La banca o l’intermediario finanziario, nel deliberare il finanziamento, può ridurre l’importo e/o rideterminare la durata e/o il profilo di rimborso indicati dall’impresa beneficiaria in sede di richiesta del finanziamento, in ragione del merito creditizio dell’impresa beneficiaria stessa. RIDUZIONE DEL FINANZIAMENTO RISPETTO A QUELLO INDICATO IN DOMANDA

    6. INVESTIMENTI AMMISSIBILI
    6.1Con riferimento alle imprese operanti nei settori agricolo, forestale e zone rurali, gli investimenti devono perseguire gli obiettivi previsti agli articoli 14 e 17 del regolamento (UE) n. 702/2014:  AGRICOLO, FORESTALE E ZONE RURALI
    a) art. 14 - Aiuti agli investimenti materiali o immateriali nelle aziende;
    b) art. 17 - Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli.
    6.2 Con riferimento alle imprese operanti nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, gli investimenti devono perseguire gli obiettivi previsti agli articoli 26, 28, 31, 41 e 42 del regolamento (UE) n. 1388/2014: PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA
    a) art. 26 - Aiuti volti a migliorare l’efficienza energetica e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici;
    b) art. 28 - Aiuti per i porti di pesca, i luoghi di sbarco, le sale per la vendita all’asta e i ripari di pesca;
    c) art. 31 - Aiuti per gli investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura;
    d) art. 41 - Aiuti alle misure di commercializzazione;
    e) art. 42 - Aiuti alla trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.
    6.3Per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e ittici l’aiuto è subordinato al rispetto di eventuali restrizioni alle produzioni o limitazioni del sostegno comunitario previste nell’ambito delle specifiche organizzazioni comuni di mercato. PRODUZIONE PRIMARIA DI PRODOTTI AGRICOLI E ITTICI
    6.4 Con riferimento alle imprese operanti in settori non ricompresi tra quelli di cui ai precedenti punti 6.1 e 6.2, gli investimenti devono essere riconducibili, nei limiti e alle condizioni stabiliti nel regolamento GBER, a una delle tipologie di cui all’art. 17 “Aiuti agli investimenti a favore delle PMI” del regolamento stesso: TUTTI GLI ALTRI SETTORI
    a) creazione di un nuovo stabilimento;
    b) ampliamento di uno stabilimento esistente;
    c) diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi;
    d) trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
    e) acquisizione di attivi di uno stabilimento, se sono soddisfatte le seguenti condizioni: - lo stabilimento è stato chiuso o sarebbe stato chiuso se non fosse stato acquistato; - gli attivi vengono acquistati da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente; - l’operazione avviene a condizioni di mercato.

    AVVIO SUCCESSIVO ALLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA (contiene anche la definizione di avvio)
    6.5 Gli investimenti devono essere avviati successivamente alla data di trasmissione, a mezzo posta certificata, della domanda di accesso alle agevolazioni. Per avvio degli investimenti s’intende, a seconda di quale condizione si verifichi prima, la data di inizio dei lavori di costruzione relativi agli investimenti oppure la data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare attrezzature o di qualsiasi altro impegno che renda irreversibili gli investimenti.
    6.6 Gli investimenti previsti nella domanda di agevolazione devono fare riferimento ad una sola unità produttiva. Qualora la PMI voglia effettuare investimenti riferiti a più unità produttive deve presentare per ogni unità produttiva una diversa domanda di agevolazione.  UNA DOMANDA PER OGNI UNITA' LOCALE

    7. SPESE AMMISSIBILI
    7.1 Le spese ammissibili, come previsto dall’art. 5 del decreto, riguardano l’acquisto, anche in leasing finanziario, di beni strumentali oggetto di investimenti, destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, ovunque localizzate nel territorio nazionale. IL LEASING E' AMMESSO
    7.2 I beni oggetto di agevolazione devono essere ad uso produttivo, correlati all’attività svolta dall’impresa ed essere ubicati presso l’unità produttiva dell’impresa in cui è realizzato l’investimento. DEVONO ESSERE UBICATI NELL'UNITA' LOCALE

    AUTONOMIA FUNZIONALE
    7.3 Così come previsto all’art. 5, comma 2, del decreto, è ammissibile l’acquisto, ovvero l’acquisizione in leasing, di beni strumentali che, presi singolarmente ovvero nel loro insieme, presentano un’autonomia funzionale, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano il suddetto requisito, fatti salvi gli investimenti in beni strumentali che integrano con nuovi moduli l’impianto o il macchinario preesistente, introducendo una nuova funzionalità nell’ambito del ciclo produttivo dell’impresa. Nel rispetto del principio dell’autonomia funzionale e al fine di evitare comportamenti elusivi, si raccomanda alle imprese di non frazionare l’investimento su più domande.

    IMPORTO MINIMO DEL BENE: € 516,46
    7.4 Non sono ammissibili singoli beni di importo inferiore a 516,46 (cinquecentosedici/46) euro, al netto dell’IVA. Qualora nell’ambito della medesima fornitura siano previsti più beni strumentali, nel loro complesso funzionali e necessari per la realizzazione dell’investimento, di valore inferiore al predetto importo, gli stessi sono da considerarsi ammissibili purché riferibili a un’unica fattura di importo non inferiore a 516,46 euro.

    BENI NON AMMESSI

    Non sono in ogni caso ammissibili le spese:
    - per l’acquisto di componenti o parti di macchinari, impianti e attrezzature che non soddisfano il requisito dell’autonomia funzionale;
    - relative a terreni e fabbricati, incluse le opere murarie di qualsiasi genere; sono altresì esclusi “immobilizzazioni in corso e acconti”;
    - per scorte di materie prime e semilavorati di qualsiasi genere;
    - per prestazione di servizi e consulenze di qualsiasi genere;
    - per l’acquisto di beni che costituiscono mera sostituzione di beni già esistenti in azienda; NON E' AMMESSA LA MERA SOSTITUZIONE
    - relative a commesse interne;
    - relative a beni usati o rigeneratiNON AMMESSI I BENI USATI O RIGENERATI
    - per materiali di consumo;
    - di funzionamento;
    - relative a imposte e tasse;
    - relative al contratto di finanziamento e a spese legali di qualsiasi genere;
    - relative a utenze di qualsiasi genere, ivi compresa la fornitura di energia elettrica, gas, etc.;
    - per pubblicità e promozioni di qualsiasi genere.

    VINCOLO DI TRE ANNI NELL'ATTIVO PATRIMONIALE (ad eccezione dei beni in leasing)

    7.5 Ad eccezione delle immobilizzazioni acquisite tramite leasing finanziario, tutti i beni oggetto di agevolazione devono essere capitalizzati e risultare nell’attivo patrimoniale della PMI beneficiaria per almeno tre anni.
    7.6 Con riferimento alla stessa domanda, gli investimenti dichiarati dalla PMI come investimenti in tecnologie digitali e investimenti in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti, se non rientranti negli elenchi di cui agli allegati 6/A e 6/B, non sono ammessi alle agevolazioni e non possono, in tale caso, essere ammessi come investimenti ordinari. SE NELLA DOMANDA I BENI SONO INDICATI COME TECNOLOGIA DIGITALE POI NON POSSONO ESSERE AMMESSI COME INVESTIMENTI ORDINARI
    7.7 Le imprese tenute per legge alla redazione e pubblicazione del bilancio devono iscrivere i beni acquistati nell’attivo dello stato patrimoniale, nel rispetto dei principi contabili applicati. Le imprese in regime di contabilità semplificata esonerate dalla redazione del bilancio, ai fini dell’identificazione dei beni acquistati, devono dare evidenza della corretta applicazione dei principi contabili in materia di immobilizzazioni materiali, mediante una dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante dell’impresa ai sensi degli articoli 47 e 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, da tenere agli atti dell’impresa stessa.

    CESSIONE IN PRESTITO D'USO DEI BENI AD ALTRA IMPRESA, è consentito ma a particolari condizioni.
    7.8 Qualora l’impresa beneficiaria ceda in prestito d’uso ad altra impresa attrezzature oggetto di agevolazione (ad esempio stampi), la cessione deve risultare da contratto regolarmente registrato dal quale risulti l’ubicazione dell’unità locale in cui vengono utilizzate le attrezzature cedute in prestito d’uso nonché la finalità produttiva e la durata della cessione. Il contratto deve essere tenuto agli atti dall’impresa beneficiaria per potere essere esibito in caso di ispezioni e controlli.

    8. AGEVOLAZIONI CONCEDIBILI

    E' CLASSIFICATO COME CONTRIBUTI IN CONTO IMPIANTI
    8.1 L’agevolazione è concessa alla PMI nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari a:
    a) 2,75% per gli investimenti ordinari;
    b) 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

    RIENTRA FRA GLI AIUTI DI STATO, NON E' QUINDI IN DE MINIMIS
    8.2 Le agevolazioni rientrano fra gli aiuti di Stato comunicati in esenzione a valere sui regolamenti comunitari di settore. Tali aiuti non sono concessi a titolo di “de minimis”.
    8.3 Con riferimento ai settori agricolo, forestale e zone rurali, le agevolazioni sono concesse nel rispetto delle intensità di aiuto massime stabilite dal comma 12 dell’art. 14 del regolamento (UE) n. 702/2014:
    - 50 % dell’importo dei costi ammissibili nelle regioni meno sviluppate e in tutte le regioni
    il cui PIL pro capite nel periodo 2007-2013 è stato inferiore al 75 % della media dell’UE-25 per il periodo di riferimento, ma superiore al 75 % della media del PIL dell’UE-27;
    - 40 % dell’importo dei costi ammissibili nelle altre regioni.
    Nei casi indicati dal comma 13 dell’articolo 14 del regolamento (UE) n. 702/2014, le sopra indicate aliquote possono essere maggiorate di 20 punti percentuali, purché l'intensità massima dell'aiuto non superi il 90%.
    8.4 Con riferimento al settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, le agevolazioni sono concesse nel rispetto dell’art. 95 del regolamento (UE) n. 508/2014, che prevede un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50 % della spesa totale ammissibile.

    LIMITI DI AUTO PREVISTI DAL GBER

    8.5 Con riferimento ai settori non ricompresi tra quelli di cui ai precedenti punti 8.3 e 8.4, le agevolazioni sono concesse, nei limiti e condizioni di cui al comma 6 dell’art. 17 del regolamento GBER, nel rispetto delle seguenti intensità di aiuto massime:
    a) il 20 % dei costi ammissibili nel caso delle piccole imprese;
    b) il 10 % dei costi ammissibili nel caso delle medie imprese.
    8.6Con riferimento ai settori agricolo, forestale e zone rurali, le agevolazioni sono concesse nel rispetto dell’art. 4, paragrafo 1, lettere a) e c) del regolamento (UE) n. 702/2014 che prevede la non applicabilità dello stesso:
    a) nel caso in cui gli aiuti agli investimenti materiali o immateriali nelle aziende agricole legate alla produzione agricola primaria, di cui all’art. 14 del regolamento, superino i 500.000 euro, calcolati in termini di equivalente sovvenzione lordo, per impresa e per progetto di investimento;
    b) nel caso in cui gli aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli, di cui all’art. 17 del regolamento superino i 7,5 milioni di euro, calcolati in termini di equivalente sovvenzione lordo, per impresa e per progetto di investimento.
    8.7 “Con riferimento al settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, le agevolazioni sono concesse nel rispetto dell’art. 2 del regolamento (UE) n. 1388/2014, che prevede la non applicabilità dello stesso in caso di progetti con spese ammissibili superiori a 2 milioni di euro e aiuti di importo superiore a 1 milione di euro per beneficiario e per anno”.

    EQUIVALENTE SOVVENZIONE LORDO (ESL)

    8.8 Le intensità di aiuto sono calcolate in termini di equivalente sovvenzione lordo (ESL), che esprime il valore in percentuale dell’aiuto come rapporto dei valori attualizzati delle erogazioni sui costi agevolabili. Le spese ammissibili e le agevolazioni erogabili sono attualizzate/rivalutate al momento della concessione del contributo. Il tasso di attualizzazione e rivalutazione è calcolato applicando al tasso base, pubblicato dalla Commissione europea nel sito internet http://ec.europa.eu/competition/state_aid/legislation/reference_rates.html, una maggiorazione pari a 100 punti base.
    8.9 Ai fini del calcolo dell’ESL si prevede:
    - l’erogazione del contributo con la prima quota semestrale resa disponibile nell’anno di adozione del provvedimento di concessione e le quote successive, considerando due semestralità per ciascun anno in un’unica soluzione, fatta eccezione per l’ultimo anno in cui si prevede, fino a concorrenza del contributo, una sola quota semestrale;
    - l’utilizzo del tasso di attualizzazione vigente alla data di adozione del provvedimento di concessione;
    - come anno di riferimento dell’investimento quello relativo alla data di avvio indicata nella domanda di agevolazione di cui al punto 9.2.

    SUPERAMENTO DELL'ESL DEL CONTRIBUTO E RIDETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO.
    8.10 Qualora l’ESL del contributo previsto, per effetto del cumulo con altre agevolazioni pubbliche ivi incluse quelle a valere sul Fondo di garanzia, superi l’ESL massimo concedibile per l’impresa, il Ministero procede alla rideterminazione dello stesso nella misura massima concedibile, fermo restando il finanziamento.

    9. MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AGEVOLAZIONE
    9.1 La domanda di agevolazione, da presentare in bollo tranne nei casi di PMI appartenenti ai settori agricoli e della pesca, deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico e, unitamente alla documentazione indicata al punto 9.3, inviata esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata (PEC) agli indirizzi delle banche/intermediari finanziari aderenti alla convenzione. L’elenco delle banche/intermediari finanziari aderenti alla convenzione, di volta in volta aggiornato, è pubblicato nei siti internet del Ministero: www.mise.gov.it e di ABI: www.abi.it. L’elenco delle banche/intermediari finanziari che abbiano sottoscritto un Contratto di Finanziamento Quadro ai sensi della convenzione, come ivi definito, è pubblicato sul sito internet di CDP: www.cdp.it, di volta in volta aggiornato.
    9.2 La domanda di agevolazione, redatta secondo lo schema di cui all’allegato n. 1 alla presente circolare, deve essere sottoscritta, a pena di invalidità, dal legale rappresentante dell’impresa proponente o da un suo procuratore, mediante firma digitale, nel rispetto di quanto disposto dal “Codice dell’amministrazione digitale” di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e ss.mm.ii. La data di apposizione della firma digitale sul modulo di domanda deve essere precedente o contestuale alla data della PEC che certifica la trasmissione della domanda di accesso alle agevolazioni alle banche/intermediari finanziari, salvo quanto previsto al successivo punto 9.4, pena l’inammissibilità della stessa.
    9.3 Alla domanda di agevolazione deve essere allegata la seguente documentazione:
    - nel caso in cui l’impresa sia associata/collegata, prospetto recante i dati per il calcolo della dimensione d’impresa, secondo quanto previsto nel decreto ministeriale 18 aprile 2005, pubblicato nella G.U.R.I. n. 238 del 12 ottobre 2005, redatto utilizzando il “Prospetto per il calcolo dei parametri dimensionali” disponibile nella sezione “BENI STRUMENTALI (NUOVA SABATINI)” del sito www.mise.gov.it;
    - nel caso in cui il contributo sia superiore a 150.000 euro, le dichiarazioni sostitutive di atto notorio in merito ai dati necessari per la richiesta delle informazioni antimafia rese dai soggetti sottoposti a verifica ai sensi dell’art. 85 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 e
    ss.mm.ii., utilizzando i modelli disponibili nella sezione “BENI STRUMENTALI (NUOVA SABATINI)” del sito www.mise.gov.it.
    9.4 La domanda di agevolazione e i relativi allegati devono essere compilati utilizzando esclusivamente, pena l’invalidità della domanda, i moduli disponibili nella sezione “BENI STRUMENTALI (NUOVA SABATINI)” del sito internet del Ministero www.mise.gov.it. Il mancato utilizzo dei predetti schemi o l’invio con modalità diverse da quelle indicate al punto 9.1 costituiscono motivo di irricevibilità della domanda. La sottoscrizione di dichiarazioni incomplete e l’assenza, anche parziale, dei documenti e delle informazioni richieste costituiscono motivo di non procedibilità e possono essere oggetto di richiesta di integrazioni da parte della banca/intermediario finanziario, ferma restando la validità della data iniziale di trasmissione della domanda. Le integrazioni devono essere fornite entro trenta giorni dalla data della richiesta, pena la decadenza della domanda.
    9.5 La banca/intermediario finanziario, ricevuta la domanda di agevolazione dell’impresa e i relativi allegati, ne verifica la regolarità formale, nonché la sussistenza dei requisiti di natura soggettiva relativi alla dimensione di impresa.
     

    10. PROCEDURA DI CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO
    10.1Ciascuna banca/intermediario finanziario, previa verifica positiva della documentazione presentata dall’impresa, trasmette al Ministero, una sola volta su base mensile, a partire dal 1° giorno di ciascun mese ed entro il giorno 6 dello stesso o, qualora tale giorno non fosse un giorno lavorativo, il giorno lavorativo immediatamente successivo, la richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo di cui all’art. 6, comma 1, del decreto. Tale richiesta può essere inoltrata anche per un insieme di operazioni.
    10.2 Nell’ambito delle singole richieste di prenotazione, ciascuna banca/intermediario finanziario, deve indicare separatamente l’ammontare delle risorse destinate agli investimenti ordinari e l’ammontare delle risorse destinate agli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
    10.3 Entro cinque giorni lavorativi dalla ricezione della predetta richiesta, il Ministero provvede a comunicare alla banca/intermediario finanziario la disponibilità, parziale o totale, delle risorse erariali. Le richieste di prenotazione sono soddisfatte, secondo l’ordine di presentazione, fino a concorrenza della disponibilità delle risorse erariali. Laddove le risorse residue complessivamente disponibili non consentano l’integrale accoglimento di una richiesta di prenotazione, la prenotazione stessa è disposta in misura parziale, fino a concorrenza delle residue disponibilità, ed è utilizzata, ai fini della concessione del contributo, in modo proporzionale al fabbisogno di ciascuna delle operazioni oggetto della richiesta di disponibilità cui la prenotazione parziale si riferisce.
    10.4 Entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di ricezione della comunicazione di disponibilità delle risorse erariali da parte del Ministero, la banca/intermediario finanziario adotta la delibera di finanziamento.
    10.5 Entro dieci giorni dal termine di cui al punto 10.4, la banca/intermediario finanziario trasmette al Ministero, attraverso la piattaforma, l’elenco dei finanziamenti deliberati e, con riferimento ad ogni singolo finanziamento:
    a) l’indicazione dei dati identificativi della PMI;
    b) l’indicazione dell’importo e della durata del finanziamento;
    c) l’indicazione della provvista utilizzata, vale a dire se l’operazione è a valere sulla provvista costituita presso la gestione separata di CDP ovvero su diversa provvista;
    d) la documentazione trasmessa dalla PMI in fase di presentazione della domanda di cui ai punti 9.2 e 9.3.
    10.6 Per le domande di agevolazione che prevedono entrambe le tipologie di investimenti, nel caso in cui l’importo del finanziamento e/o dell’investimento deliberato sia inferiore a quello richiesto dalla PMI in sede di domanda, la banca/intermediario finanziario è tenuta a trasmettere, insieme a quanto previsto al punto 10.5, apposita dichiarazione a firma della PMI, redatta secondo lo schema di cui all’allegato n. 7, riportante l’importo dell’investimento e del relativo finanziamento ripartito tra investimenti ordinari e investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
    10.7 Il Ministero, entro trenta giorni dalla ricezione dell’elenco dei finanziamenti deliberati da ciascuna banca/intermediario finanziario, ovvero dalla ricezione della singola delibera di finanziamento, adotta il provvedimento di concessione delle agevolazioni, con l’indicazione:
    a) dell’ammontare degli investimenti di cui al finanziamento e del relativo contributo, ripartiti in investimenti ordinari e in investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti;
    b) dell’agevolazione concedibile e del relativo piano di erogazione;
    c) degli obblighi e degli impegni a carico della PMI beneficiaria.
    Il Ministero trasmette quindi il provvedimento di concessione alla PMI e alla banca/intermediario finanziario. Al fine di consentire l’acquisizione delle informazioni antimafia ai sensi dell’art. 83 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 e ss.mm.ii., nel caso in cui il contributo sia superiore a 150.000 euro, il termine sopra citato è derogato.

    TERMINE PER LA STIPULA DEL CONTRATTO DI FINANZIAMENTO: ultimo giorno del mese successivo a quello di ricezione del provvedimento di concessione.
    10.8 Entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di ricezione del provvedimento di concessione, la PMI beneficiaria stipula con la banca/intermediario finanziario il contratto di finanziamento precedentemente oggetto di delibera, fatta salva la possibilità di riduzione del relativo ammontare. Ciascuna banca/intermediario finanziario comunica al Ministero, tramite piattaforma, l’importo del finanziamento contrattualizzato e del relativo investimento. Qualora il contratto di finanziamento sia stipulato per un ammontare inferiore a quello indicato nella delibera di finanziamento, il Ministero procede all’assunzione del conseguente provvedimento di ricalcolo dell’agevolazione. IL CONTRATTO DI FINANZIAMENTO PU0' ESSERE INFERIORE A QUELLO INDICATO NELLA DELIBERA DI FINANZIAMENTO
    10.9 Per le domande di agevolazione che prevedono entrambe le tipologie di investimenti, nel caso in cui l’importo del finanziamento e/o dell’investimento oggetto del contratto sia inferiore a quello deliberato, la banca/intermediario finanziario deve trasmettere al Ministero, in sede di trasmissione dei dati relativi al contratto di finanziamento, apposita dichiarazione a firma della PMI, redatta secondo lo schema di cui all’allegato n. 7, riportante l’importo dell’investimento e del relativo finanziamento ripartito tra investimenti ordinari e investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
    10.10 Qualora il contratto di finanziamento non sia stipulato entro il termine di cui al punto 10.8 la banca/intermediario finanziario ne dà motivata comunicazione al Ministero, secondo le modalità definite dalla convenzione, entro il giorno 10 del mese successivo a quello previsto per la stipula del contratto di finanziamento. Il Ministero, valutate le motivazioni addotte dalla banca/intermediario finanziario, procede all’assunzione dei conseguenti provvedimenti, ivi inclusa, in caso di mancato perfezionamento del contratto di finanziamento, l’eventuale dichiarazione di decadenza dalle agevolazioni già concesse. Le ulteriori modalità di informativa da parte della banca/intermediario finanziario in merito ai casi di mancata stipula del contratto di finanziamento sono stabilite nella convenzione.

    IL CONTRATTO DI FINANZIAMENTO  PUO' ESSERE STIPULATO ANCHE PRIMA DELLA RICEZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI CONCESSIONE DELLE AGEVOLAZIONI
    10.11 La stipula del contratto di finanziamento può avvenire anche prima della ricezione del provvedimento di concessione delle agevolazioni. A tal fine la banca/intermediario finanziario, che intenda concedere il finanziamento utilizzando il plafond di provvista costituito presso la gestione separata di CDP, può prefinanziare l’investimento mediante il ricorso a una diversa provvista, fermi restando i vincoli di cui all’art. 5, comma 4, del decreto, inerenti alla data di avvio dell’investimento.

    11. MODALITÀ DI CHIUSURA DELLO SPORTELLO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
    11.1Le PMI, ai sensi dell’art. 2, comma 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123, hanno diritto alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie. Il Ministero comunica, mediante avviso a firma del Direttore generale per gli incentivi alle imprese pubblicato nel sito internet del Ministero www.mise.gov.it, nonché nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, l’avvenuto esaurimento delle risorse disponibili e la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande.
    11.2 Qualora, entro i sessanta giorni successivi alla data di chiusura dello sportello di cui al punto 11.1 si rendano disponibili ulteriori risorse derivanti, secondo quanto previsto dall’art. 8, comma 5, del decreto, dalla riduzione degli importi di finanziamento deliberati dalle banche/intermediari finanziari rispetto all’importo delle risorse prenotate in sede di richiesta di prenotazione del contributo, ovvero da eventuali rinunce al contributo da parte delle PMI beneficiarie, dette risorse possono essere utilizzate esclusivamente per incrementare l’importo della prenotazione disposta in misura parziale ai sensi del punto 10.3 e, successivamente, rispettando l’ordine di presentazione delle richieste all’interno della medesima trasmissione mensile, per soddisfare eventuali altre richieste di prenotazione risultanti prive di copertura.
    11.3 Le richieste di prenotazione delle risorse relative al contributo pervenute su base mensile al Ministero successivamente all’esaurimento delle risorse disponibili e nelle more della chiusura dello sportello, che non possono quindi essere soddisfatte, acquisiscono priorità di prenotazione rispetto alla eventuale riapertura dello sportello.
    11.4 Qualora si verifichi la condizione di riconoscimento parziale del contributo, di cui al punto 10.3, le PMI interessate hanno facoltà di scegliere se accettare un contributo ridotto, ovvero essere ricondotte alla fattispecie di cui al punto 11.3.
    11.5 Esaurite le risorse disponibili, le domande delle imprese presentate alle banche/intermediari finanziari nelle more della chiusura dello sportello, prima della comunicazione di chiusura di cui al punto 11.1, e non incluse in una richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo inviata dalle banche/intermediari finanziari al Ministero, possono essere ripresentate nel caso di riapertura dello sportello. Le domande delle imprese presentate successivamente alla predetta data di chiusura dello sportello individuata dal provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese sono considerate irricevibili.

    12. INFORMAZIONI ANTIMAFIA
    12.1 La concessione del contributo, per le agevolazioni che superano la soglia di 150.000 euro, ossia nel caso di finanziamento superiore a 1.900.000,00 euro, è subordinata all’acquisizione della documentazione antimafia, ai sensi del decreto legislativo n. 159/2011, “Codice delle leggi antimafia”, e ss.mm.ii, necessaria per l’accesso a contributi e finanziamenti pubblici.
    12.2 Il modulo di domanda deve essere accompagnato dalle dichiarazioni già indicate al punto 9.3, regolarmente sottoscritte dai soggetti dichiaranti, redatte secondo le modalità stabilite dal medesimo punto 9.3. 

    13. EROGAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI
    13.1 Fermo restando il rispetto dei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa, il contributo in conto impianti di cui al punto 8.1 è erogato dal Ministero, sulla base delle dichiarazioni
    prodotte dalle imprese in merito alla realizzazione dell’investimento, in un’unica soluzione per tutte le domande di agevolazione presentate dalle PMI alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dalla data del 1° gennaio 2021, nonché per le domande già presentate a decorrere:
    a) dal 1° maggio 2019 e fino al 16 luglio 2020, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 100.000,00 euro, come già disposto dall’articolo 20, comma 1, lettera b), del decreto Crescita;
    b) dal 17 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non è superiore a 200.000 euro, come già disposto dall’articolo 39, comma 1, del decreto Semplificazioni.
    In relazione alle domande di agevolazione di cui ai precedenti punti a) e b), ai fini della predetta modalità di erogazione del contributo in un’unica soluzione, non rilevano eventuali variazioni in diminuzione dell’ammontare del finanziamento oggetto di delibera conseguenti alla stipula del contratto con la banca o intermediario finanziario, ovvero alla realizzazione di un investimento di importo inferiore rispetto a quello preventivato dalla PMI in sede di domanda.
    Per le domande trasmesse in data antecedente al 1° gennaio 2021, che non presentano i requisiti di cui ai precedenti punti a) e b), per le quali, quindi, le agevolazioni non sono erogate in un’unica soluzione, bensì in quote annuali secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione che si esaurisce entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento, in funzione anche delle risorse di bilancio annualmente disponibili in base alle autorizzazioni di spesa disposte sulla misura, le richieste di pagamento successive alla trasmissione del modulo RU (con le modalità indicate al punto 13.3) o del modulo RQR (con le modalità indicate al paragrafo 13.bis) devono essere presentate con cadenza annuale, non prima di dodici mesi dalla precedente richiesta di erogazione/pagamento ed entro i dodici mesi successivi a tale termine.

    TERMINE PER LA REALIZZAZIONE DELL'INVESTIMENTO: 12 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento

    DICHARAZIONE ULTIMAZIONE INVESTIMENTO (DUI): entro sessanta giorni dalla data di ultimazione e, comunque, non oltre sessanta giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento, pena la revoca del contributo concesso.
    13.2 Le PMI sono tenute a completare l’investimento entro dodici mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento, pena la revoca dell’agevolazione. A tale fine, è presa in considerazione la data dell’ultimo titolo di spesa riferito all’investimento o, nel caso di operazione di leasing finanziario, la data dell’ultimo verbale di consegna dei beni. Ad investimento ultimato, la PMI compila, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma (https://benistrumentali.dgiai.gov.it/Imprese), inserendo le credenziali trasmesse via PEC dal Ministero all’impresa, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante l’avvenuta ultimazione dell’investimento (di seguito: modulo DUI), prevista dall’articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto. Terminata la fase di compilazione, la piattaforma consente all’impresa beneficiaria la generazione del modulo DUI, contenente l’elenco dei beni oggetto di agevolazione, in
    conformità allo schema di cui all’allegato n. 2, che deve essere inoltrato al Ministero tramite piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante dell’impresa o del procuratore, entro sessanta giorni dalla data di ultimazione e, comunque, non oltre sessanta giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento, pena la revoca del contributo concesso.
    I moduli DUI non compilati in via telematica e/o non inoltrati al Ministero attraverso la piattaforma, ovvero compilati e inviati con altre modalità, sono irricevibili.

    RICHIESTA EROGAZIONE CONTRIBUTO: entro e non oltre centoventi giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento (12 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento) e previo pagamento a saldo da parte della PMI beneficiaria dei beni oggetto dell’investimento

    13.3Al fine di attivare le verifiche amministrative propedeutiche al pagamento della quota unica o della prima quota di contributo nel caso di domande trasmesse dalle PMI alle banche/intermediari finanziari in data antecedente al 1° gennaio 2021 che non presentano i requisiti di cui al precedente paragrafo 13.1, lettere a) e b), la PMI compila, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma, la richiesta unica di erogazione (di seguito: modulo RU) del contributo in conto impianti di cui al punto 8.1. Terminata la fase di compilazione dell’istanza, la piattaforma consente all’impresa proponente la generazione del modulo RU, contenente le informazioni e i dati forniti in conformità allo schema di cui all’allegato n. 3, che deve essere inoltrato al Ministero tramite piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante dell’impresa o del procuratore, entro e non oltre centoventi giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento e previo pagamento a saldo da parte della PMI beneficiaria dei beni oggetto dell’investimento. Il mancato rispetto di tale termine determina la revoca dell’agevolazione.
    Il modulo RU deve essere trasmesso al Ministero attraverso la piattaforma, corredato della seguente documentazione:
    a) dichiarazione/i liberatoria/e, redatta/e secondo lo schema di cui all’allegato n. 4, resa/e dal/i fornitore/i sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante, altresì, il requisito di nuovo di fabbrica;
    b) nel caso di investimento realizzato con il ricorso alla locazione finanziaria, dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà della società di leasing attestante l’avvenuto pagamento a saldo dei beni oggetto di investimento, corredata di analoghe dichiarazioni liberatorie dei fornitori;
    c) in caso di contributo superiore a 150.000 euro, qualora vi siano state variazioni rispetto alle informazioni fornite in sede di domanda, dichiarazioni in merito ai dati necessari per la richiesta delle informazioni antimafia per i soggetti sottoposti alla verifica di cui all’articolo 85 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 e ss.mm.ii., rese utilizzando i modelli disponibili nella sezione “BENI STRUMENTALI (NUOVA SABATINI)” del sito www.mise.gov.it;
    d) in caso l’impresa abbia richiesto il contributo a fronte degli investimenti elencati nella prima sezione “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti” dell’allegato 6/A, dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, redatta secondo lo schema di cui all’allegato 8. Le spese per l’interconnessione e l’integrazione possono essere sostenute anche successivamente al termine di cui al punto 13.2 purché entro la data di invio della richiesta unica di erogazione del contributo (modulo RU). Le spese per l’interconnessione e l’integrazione sostenute successivamente al termine di cui al punto 13.2 non sono ammissibili al contributo; sono, invece, ammissibili le medesime spese di interconnessione e integrazione se sostenute entro il termine di cui al punto 13.2. Per tutti gli investimenti elencati nella citata prima sezione dell’allegato 6/A, l’erogazione dell’intero contributo concesso, relativo alla macchina e alle relative spese di interconnessione e di integrazione, è subordinata all’invio al Ministero dell’allegato 8.
    I moduli RU non compilati in via telematica e/o non inoltrati al Ministero attraverso la piattaforma, ovvero compilati e inviati con altre modalità, sono irricevibili.
    Le PMI hanno facoltà di presentare contestualmente il modulo DUI e il modulo RU, fermo restando il rispetto del termine di trasmissione del modulo DUI previsto al punto 13.2 e l’obbligo di previo pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento.
    Il Ministero, ricevuto il modulo RU, procede entro sessanta giorni, nei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo di bilancio, a erogare il contributo di cui al punto 8.1 in un’unica soluzione alla PMI o, in alternativa, la prima quota del medesimo contributo nel caso di domande trasmesse dalle PMI alle banche/intermediari finanziari in data antecedente al 1° gennaio 2021 che non presentano i requisiti di cui al precedente paragrafo 13.1, lettere a) e b), sulla base delle dichiarazioni prodotte dalla PMI in merito alla realizzazione dell’investimento, previa verifica della completezza della documentazione inviata dall’impresa e acquisite le eventuali certificazioni rilasciate da altri soggetti pubblici.
    13.4Ai fini dello svolgimento delle verifiche amministrative, il Ministero può utilizzare, anche attraverso il ricorso a sistemi di interoperabilità, le informazioni disponibili in altre banche dati anche esterne (a titolo esemplificativo, Registro imprese, Registro Nazionale degli aiuti di Stato, Servizio Durc On Line, Servizio verifica inadempimenti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, Banca Dati Nazionale unica per la documentazione Antimafia, ecc.).
    13.5 Con riferimento alle domande trasmesse dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari in data antecedente al 1° gennaio 2021, che non presentano i requisiti di cui al precedente punto 13.1, lettere a) e b), al fine di attivare le verifiche amministrative propedeutiche al pagamento delle quote di contributo, già richieste mediante modulo RU con le modalità previste al precedente punto 13.3 o mediante modulo RQR con le modalità
    previste al successivo paragrafo 13.bis, la PMI compila e trasmette al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma, la richiesta di pagamento (di seguito: modulo RP). La predetta procedura telematica di compilazione del modulo RP deve essere effettuata dalla PMI con cadenza annuale, non prima di dodici mesi dalla precedente richiesta di erogazione ed entro i dodici mesi successivi a tale termine, attraverso la conferma delle seguenti condizioni:
    • essere in regola con gli obblighi previsti dal piano di rimborso del finanziamento bancario o in leasing riportato nel decreto di concessione;
    • assenza di variazioni rispetto alle informazioni già fornite al Ministero in sede di domanda e/o nelle fasi precedenti del procedimento amministrativo.
    Il mancato rispetto dei suddetti termini determina la revoca dell’agevolazione.
    Il Ministero, sulla base delle dichiarazioni prodotte dalla PMI, acquisite, ove richiesto ai sensi del presente paragrafo, le certificazioni rilasciate da altri soggetti pubblici, provvede all’erogazione della quota annua di contributo maturata dall’impresa entro sessanta giorni dalla ricezione della richiesta stessa, nei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo di bilancio.
    13.6 Nel caso siano intervenute delle variazioni rispetto alle informazioni già fornite al Ministero, la PMI è tenuta a comunicarle al Ministero tramite l’apposita sezione della piattaforma in maniera tempestiva e, in ogni caso, prima della presentazione dei moduli RU e RP. I termini per l’erogazione del contributo di cui ai punti 13.3 e 13.5 si interrompono al fine di consentire al Ministero la verifica delle variazioni comunicate. In tal caso, il Ministero procede all’erogazione del contributo solo a condizione che le variazioni intercorse non evidenzino la sussistenza di uno o più casi di revoca di cui all’articolo 12 del decreto.
    13.7 Con riferimento alle domande trasmesse dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari in data antecedente al 1° gennaio 2021, che non presentano i requisiti di cui al precedente paragrafo 13.1, lettere a) e b), nel rispetto del piano pluriennale delle erogazioni previsto dal relativo decreto di concessione, la PMI beneficiaria può richiedere al Ministero il pagamento contestuale di due quote di contributo eventualmente maturate, attraverso la trasmissione del modulo RP.
    13.8 Il Ministero, nel caso in cui emergano delle irregolarità nell’ambito delle attività di verifica sulla regolarità contributiva o nell’ambito della verifica prevista ai sensi dell’articolo 48 bis del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, procede all’erogazione del contributo secondo le modalità e i tempi stabiliti dalle procedure previste rispettivamente per l’attivazione dell’intervento sostitutivo di cui all’articolo 31 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, ovvero per l’effettuazione della compensazione prevista dal medesimo articolo 48 bis del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 e ss.mm.ii..

    CONTROLLI A CAMPIONE

    13.9 Il Ministero si riserva di effettuare appositi controlli sugli investimenti realizzati, finalizzati alla verifica della corretta fruizione delle agevolazioni. A tal fine, il Ministero provvede periodicamente a definire un campione delle imprese da sottoporre a controllo al fine di verificare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà rilasciate dalle stesse imprese in fase di richiesta di erogazione.
    13.10 Ai sensi dell’articolo 10, comma 4, del decreto, il Ministero sospende l’erogazione del contributo qualora la banca/intermediario finanziario comunichi il mancato rispetto da parte dell’impresa delle condizioni contrattuali di rimborso del finanziamento o di corresponsione dei canoni di leasing, nonché in tutti i casi di cui all’articolo 12 del decreto, nelle more del perfezionamento del provvedimento di revoca. A tali fini, la banca/intermediario finanziario comunica, attraverso la piattaforma, al Ministero:
    a) eventuali inadempimenti dell’impresa beneficiaria alle condizioni contrattuali del rimborso del finanziamento o di corresponsione dei canoni di leasing, entro centoventi giorni dall’inadempimento, qualora la stessa non si rimetta in regola con i pagamenti entro tale termine;
    b) risoluzione o decadenza del contratto di finanziamento, entro sessanta giorni dall’evento che ha determinato la risoluzione o la decadenza.
    13.11 In caso di rimborso anticipato del finanziamento o, nel caso di leasing, di riscatto anticipato, la banca/intermediario finanziario è tenuta a darne comunicazione al Ministero, tramite piattaforma, entro centoventi giorni dal rimborso/riscatto anticipato.
    13.BIS EROGAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI – DISPOSIZIONI TRANSITORIE PER LE IMPRESE BENEFICIARIE CHE HANNO GIÀ RICHIESTO UNA O PIÙ QUOTE DI CONTRIBUTO SULLA BASE DELLE MODALITÀ OPERATIVE PREVIGENTI ALLA DATA DEL 22 LUGLIO 2019
    Le PMI che abbiano già richiesto una o più quote del contributo sulla base delle modalità operative previgenti alla data del 22 luglio 2019 devono compilare, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma, la richiesta di erogazione delle quote di contributo rimanenti (di seguito: modulo RQR).
    Terminata la fase di compilazione dell’istanza, la piattaforma consente all’impresa proponente la generazione del modulo RQR, contenente le informazioni e i dati forniti in conformità allo schema di cui all’allegato n. 3, che deve essere inoltrato al Ministero, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante dell’impresa o del procuratore, non prima di dodici mesi dalla precedente richiesta di erogazione ed entro i dodici mesi successivi a tale termine. Il mancato rispetto del predetto termine determina la revoca dell’agevolazione
    In caso di contributo superiore a 150.000 euro e qualora vi siano state variazioni delle informazioni già fornite al Ministero, nelle precedenti fasi del procedimento amministrativo, in merito ai soggetti sottoposti alla verifica di cui all’articolo 85 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 e ss.mm.ii., il modulo RQR deve essere corredato delle dichiarazioni aggiornate in merito ai predetti soggetti, rese utilizzando i modelli disponibili nella sezione “BENI STRUMENTALI (NUOVA SABATINI)” del sito www.mise.gov.it.
    Il Ministero, ricevuto il modulo RQR, procede, entro sessanta giorni, a erogare la/e quota/e annuale/i di contributo maturata/e dall’impresa, sulla base delle dichiarazioni prodotte dalla PMI, previa acquisizione, ove necessaria, delle certificazioni rilasciate da altri soggetti pubblici e nei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo di bilancio.
    Fatto salvo quanto specificamente disposto nel presente paragrafo, alle richieste di erogazione delle quote di contributo rimanenti si applicano le disposizioni di cui ai punti 13.4, 13.5, 13.6, 13.7, 13.8, 13.9, 13.10, 13.11.

    14. VARIAZIONI

    E' CONSENTITA LA VARIAZIONE DELL'INVESTIMENTO
    14.1 In fase di realizzazione l’impresa ha facoltà di variare l’oggetto degli investimenti rispetto a quello preventivato nella domanda e ammesso in sede di concessione del contributo, senza preventiva autorizzazione da parte del Ministero, a condizione che gli investimenti effettivamente sostenuti posseggano tutti i requisiti di cui all’art. 5 del decreto.
    14.2 Qualsiasi variazione degli investimenti realizzati, complessivamente o per singola tipologia, non può comunque comportare un incremento del contributo concesso rispettivamente su investimenti ordinari e investimenti in tecnologie digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

    NON PUO' ESSERE MODIFICATO IL SISTEMA DI ACQUISIZIONE DEI BENI (Locazione finanziaria/acquisto diretto)

    14.3 L’impresa non può modificare il sistema di acquisizione dei beni dalla locazione finanziaria all’acquisto diretto o viceversa.

    VINCOLO SUI BENI: 3 anni dalla data di ultimazione dell'investimento
    14.4 Fatto salvo il caso di attrezzature cedute in prestito d’uso, di cui al punto 7.8, i beni acquisiti e installati presso l’unità produttiva indicata in sede di domanda non possono essere destinati ad altra unità produttiva nei tre anni successivi alla data di ultimazione dell’investimento. In caso di variazioni che interessano l’ubicazione dell’unità produttiva oggetto dell’investimento rispetto a quanto indicato in domanda, l’impresa trasmette, a mezzo PEC, alla banca/intermediario finanziario e, tramite piattaforma, al Ministero formale comunicazione della variazione con indicazione della nuova ubicazione.

    LA VARIAZIONE DEL SOGGETTO BENEFICIARIO E' COSENTITA
    14.5. Nel caso in cui intervenga una variazione del soggetto beneficiario per effetto di fusione, scissione, conferimento o cessione d’azienda o di ramo d’azienda risultante da atto pubblico o scrittura privata con firme autenticate da notaio, il soggetto subentrante ne dà comunicazione,tramite PEC, alla banca/intermediario finanziario; quest’ultima, verificato positivamente il rispetto, in capo al soggetto subentrante, dei requisiti di cui all’articolo 3 del decreto, dovrà trasmettere, tramite piattaforma, al Ministero:
    a) richiesta da parte del nuovo soggetto di subentro nella titolarità della concessione delle agevolazioni, attestante il possesso dei requisiti di cui all’articolo 3 del decreto e contenente altresì l’impegno, da parte dello stesso, al rispetto delle obbligazioni previste nel provvedimento di concessione;
    b) documentazione attestante il subentro del nuovo soggetto nella titolarità del finanziamento
    e il rispetto da parte dello stesso dei requisiti di cui all’articolo 3 del decreto, nonché copia dell’atto relativo all’operazione societaria in questione.
    14.6 Il Ministero, verificata positivamente la documentazione ricevuta, adotta il provvedimento di conferma delle agevolazioni in capo al soggetto subentrante e lo trasmette, a mezzo PEC, al nuovo soggetto beneficiario, nonché alla banca/intermediario finanziario. 

    15. RINUNCE E REVOCHE

    MODALITA' PER RINUNCIARE AL CONTRIBUTO
    15.1 L’impresa ha facoltà di rinunciare al contributo, dandone opportuna comunicazione con modalità differenti a seconda della fase del procedimento agevolativo in cui avviene la rinuncia. In particolare, nel caso in cui il provvedimento di concessione del contributo non sia stato ancora adottato, l’impresa dovrà comunicare la rinuncia, a mezzo PEC, esclusivamente alla banca/intermediario finanziario; quest’ultima, solo per le domande già trasmesse, provvederà a darne opportuna comunicazione al Ministero tramite piattaforma. Qualora il Ministero abbia già provveduto ad adottare il provvedimento di concessione del contributo, la comunicazione di rinuncia, firmata digitalmente dal titolare, legale rappresentante o procuratore dell’impresa beneficiaria, dovrà essere inoltrata, a mezzo PEC, alla banca/intermediario finanziario e contestualmente, tramite piattaforma, al Ministero, che provvederà ad adottare il provvedimento di revoca del contributo.
    15.2 Il Ministero procede alla revoca, parziale o totale, del contributo in tutti i casi previsti dall’art. 12 del decreto, nonché qualora sussistano le ulteriori condizioni di revoca previste dal provvedimento di concessione delle agevolazioni.
    15.3 In tutti i casi di revoca, parziale o totale, del contributo, la banca/intermediario finanziario ha facoltà di non procedere alla risoluzione del contratto di finanziamento stipulato con l’impresa.

    16. TERMINE INIZIALE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
    16.1 Le domande di accesso alle agevolazioni previste dalla presente circolare possono essere presentate - secondo le modalità indicate al punto 9 - da parte delle PMI alle banche/intermediari
    finanziari, a partire dalla data indicata con provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero.

    17. ONERI INFORMATIVI PER LE IMPRESE
    17.1 Ai sensi dell’art. 7 della legge 11 novembre 2011, n. 180, nell’allegato A è riportato l’elenco degli oneri informativi per le imprese previsti dal decreto e dalla presente circolare, limitatamente a quelli oggetto di modifiche applicative rispetto alla precedente disciplina. Nell’apposita sezione
    del sito del Ministero, all’indirizzo http://www.sviluppoeconomico.gov.it/
    index.php/it/amministrazione-trasparente/altri-contenuti/oneri-informativi-per-cittadini-e-imprese, è pubblicato l’elenco aggiornato di tutti gli oneri informativi previsti per l’accesso alle agevolazioni di cui al decreto e alla presente circolare.


    CUMULABILITA' - FAQ DEL MISE 

    NEL TEMPO SI SONO SUCCEDUTE DIVERSE FAQ

    Beni strumentali ("Nuova Sabatini" 2013) - Domande frequenti (FAQ)

    CUMULABILITÀ

     

    9.1 Quali altre forme di agevolazione sono cumulabili?

     

    • Per le imprese appartenenti a settori diversi da agricoltura e pesca le agevolazioni sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, incluse quelle concesse a titolo de minimis secondo quanto previsto dal regolamento (CE) n. 1998/2006, ivi compresa la garanzia del Fondo di garanzia, a condizione che tale cumulo non comporti il superamento delle intensità massime previste dall’articolo 15 del regolamento GBER. La disciplina relativa al cumulo del contributo di cui all’articolo 7 comma 1 del decreto 27 novembre 2013 con le agevolazioni concesse a titolo de minimis deve intendersi estesa al regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013.

     

    • Per le imprese agricole le agevolazioni non possono essere cumulate con aiuti de minimis ai sensi del regolamento (CE) n. 1535/2007. Per le medesime imprese le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del Trattato, con i contributi finanziari forniti dagli Stati membri, inclusi quelli di cui all'articolo 108, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento (CE) n. 1698/2005, con i contributi finanziari comunitari in relazione agli stessi costi ammissibili, a condizione che tale cumulo non comporti il superamento delle intensità massime e importi globali massimi fissati dal regolamento di riferimento. La disciplina relativa al cumulo del contributo di cui all’articolo 7 comma 2 del decreto con le agevolazioni concesse a titolo de minimis deve intendersi estesa al regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013.

     

    • Nel settore della pesca e acquacoltura le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti esentati in virtù del regolamento (CE) 736/2008 o con gli aiuti de minimis che soddisfino le condizioni di cui al regolamento (CE) n. 875/2007, ovvero con altri finanziamenti comunitari relativi agli stessi costi ammissibili, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati applicabili in base al regolamento (CE) 736/2008. La disciplina relativa al cumulo del contributo di cui all’articolo 7 comma 2 del decreto con le agevolazioni concesse a titolo de minimis deve intendersi estesa al regolamento (UE) n. 1388 della Commissione, del 16 dicembre 2014 e al regolamento (UE) n. 717/2014 della Commissione, del 27 giugno 2014 per gli aiuti de minimis.

    (Art. 7 DM 27 novembre 2013)

     

    9.2 Cosa deve indicare nel modulo di domanda un’impresa che ha richiesto altre agevolazioni di qualsiasi natura previste da norme statali, regionali, comunitarie o comunque concesse da istituzioni o enti pubblici, incluse quelle a titolo di de minimis, sugli stessi beni oggetto dell’investimento senza che si sia ancora concluso l’iter istruttorio o di assegnazione dei contributi?

    La procedura automatica della "nuova Sabatini" che prevede una tempistica specificamente definita dalla normativa, non consente la gestione di ulteriori procedure di concessione di altre agevolazioni con iter non ancora concluso. La procedura , infatti, non prevede la presentazione di documentazione integrativa oltre al modulo di domanda ed ai relativi allegati e nel modulo di domanda stesso ogni impresa dovrà esercitare necessariamente una delle due opzioni previste (“dichiarazione di non aver richiesto e/o ottenuto altre agevolazioni …” oppure “dichiarazione di essere stata assegnataria di agevolazioni …”).

     

    9.3 La Nuova Sabatini è cumulabile con il credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, di cui all’Articolo 18 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 116?

    Il credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi non è considerato aiuto di Stato e, pertanto, non concorre a formare il cumulo di cui all’art. 7 del DM 27 novembre 2013 relativamente ai beni agevolati a valere sulla misura “Nuova Sabatini”.

     

    9.4 La Nuova Sabatini è cumulabile con norme che prevedono benefici di carattere fiscale applicabili alla generalità delle imprese?

     

    Le agevolazioni concesse dalla Nuova Sabatini possono essere cumulate con altre agevolazioni, che a loro volta consentano la cumulabilità, nel limite dei massimali ESL fissati dalla normativa comunitaria per gli aiuti alle PMI.

    Ciò premesso si chiarisce che, a maggior ragione, le agevolazioni della Nuova Sabatini possono coesistere, sugli stessi beni, con tutte le norme che, prevedendo benefici di carattere fiscale applicabili alla generalità delle imprese, non sono da considerare “aiuti di Stato” e non concorrono, quindi, a formare cumulo.

     

     

    Beni strumentali ("Nuova Sabatini" 2016) - Domande frequenti (FAQ)

    9. LIMITI DI INTENSITÀ DI AIUTO E CUMULABILITÀ

    9.1 Entro quali limiti di intensità di aiuto massime sono concesse le agevolazioni “Nuova Sabatini”?

    Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono concesse nei limiti delle intensità di aiuto massime concedibili in rapporto agli investimenti previste dai seguenti regolamenti unionali:

    • regolamento (UE) n. 651/2014 (GBER) per il settore "altro", con intensità agevolative massime del 10% per le medie imprese e del 20% per le piccole imprese;
    • regolamento (UE) n. 702/2014 (ABER) per il settore della produzione dei prodotti agricoli, con intensità agevolativa massima del 50% nelle regioni meno sviluppate e del 40% nelle altre regioni;
    • regolamento (UE) n. 1388/2014 (FIBER), per il settore della pesca e dell’acquacoltura con intensità agevolativa massima del 50%.

    9.2 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con altri aiuti di Stato sulle medesime spese ed entro quali limiti?

    Sì, le agevolazioni sono cumulabili con altri aiuti di Stato, inclusi quelli concessi a titolo di de minimis, in relazione agli stessi costi ammissibili, in tutto o in parte coincidenti, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell'intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati applicabili agli aiuti in questione, in base ai regolamenti di esenzione pertinenti in funzione dell’attività svolta dall’impresa beneficiaria.

    (P.to 8.8 della circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022)

    9.3 Cosa deve indicare nel modulo di domanda un’impresa che abbia richiesto ma non ancora ottenuto altre agevolazioni pubbliche che costituiscono aiuti di Stato sugli stessi beni oggetto della domanda di agevolazione Nuova Sabatini?

    L’impresa deve dichiarare nel modulo di domanda che ha richiesto ma non ottenuto altre agevolazioni, incluse quelle a titolo di de minimis a fronte dei beni oggetto del programma di investimento. Pertanto, nella apposita tabella riepilogativa presente nel modulo di domanda, l’impresa deve indicare gli importi richiesti.

    9.4 Cosa deve indicare nel modulo di domanda un’impresa che abbia ottenuto ulteriori agevolazioni pubbliche che costituiscono aiuti di Stato sugli stessi beni oggetto della domanda di agevolazione Nuova Sabatini?

    L’impresa deve dichiarare nel modulo di domanda gli estremi dei provvedimenti di concessione delle ulteriori agevolazioni pubbliche ottenute, incluse quelle a titolo di de minimis, a fronte dei beni oggetto del programma di investimento. Nella apposita tabella riepilogativa deve quindi indicare gli importi e l’ESL delle agevolazioni concesse, nonché l’intensità di aiuto massima applicabile all’aiuto in questione in base al pertinente regolamento di esenzione.

    9.5 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono fruibili congiuntamente ad altre misure pubbliche che non costituiscono aiuto di Stato?

    Sì, poiché i limiti di cumulo trovano applicazione solo nel caso ulteriori contributi pubblici inquadrabili come aiuti di Stato. Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono pertanto fruibili unitamente a tutte le misure fiscali di carattere generale che, applicandosi alla generalità delle imprese, non configurano aiuti di Stato.

    9.6 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con il "Credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno"?

    Sì, nei limiti delle intensità massime previste dal pertinente regolamento di esenzione applicabile per settore.

    9.7 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con il "Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali"?

    Il credito di imposta in questione non costituisce un aiuto di Stato, pertanto non trovano applicazioni i limiti in materia di cumulo previsti dalla disciplina Nuova Sabatini, fermo restando quanto previsto dalla normativa del predetto credito di imposta all’art. 1, comma 192, della legge 27 dicembre 2019, n. 160  laddove è stabilito che lo stesso “è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, (…), non porti al superamento del costo sostenuto”.

    9.8 I contributi “Nuova Sabatini” sono cumulabili con le agevolazioni del Conto Energia?

    Sì, nel rispetto dei limiti previsti all'art. 26 del D.lgs. 28 del 2011 e dai regolamenti di esenzione applicabili al settore specifico.

    9.9 I contributi “Nuova Sabatini” sono cumulabili con gli interventi previsti all’interno del PNRR?

    Sì, nei limiti delle intensità massime previste dal pertinente regolamento di esenzione applicabile per settore e fatte salve le specifiche disposizioni normative che regolano le singole misure finanziate all’interno del PNRR, nonché

     

    Agg. 22.2.2022

    CUMULABILITÀ
    9.1 Le agevolazioni concesse in relazione all’acquisto di beni strumentali di cui al decreto interministeriale del 25 gennaio 2016 sono cumulabili con altri aiuti di Stato sulle stesse spese?

    Sì, a condizione di rispettare i limiti di cumulo specificati nella successiva FAQ 9.2. Come disposto dall’articolo 7 del decreto interministeriale 25 gennaio 2016, le agevolazioni concesse sono cumulabili, con riferimento alle medesime spese, con altre agevolazioni pubbliche che si configurino come aiuti di Stato, notificati ai sensi dell’art. 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea o comunicati ai sensi dei regolamenti della Commissione che dichiarano alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno, nonché quelle attribuite sulla base del Regolamento de minimis.

    Si precisa, inoltre, che le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono altresì cumulabili con gli aiuti concessi nell’ambito del c.d. Quadro Temporaneo (ovvero il nuovo contesto normativo per le misure di aiuto a sostegno dell'economia nell'emergenza del COVID-19, stabilito con la comunicazione della Commissione europea 19 marzo 2020 e ss.mm.ii.), che insistono sullo stesso progetto e sugli stessi costi ammissibili.

    Tale cumulo è consentito a condizione che, oltre al rispetto delle disposizioni riportate nel predetto Quadro temporaneo, sia assicurato il rispetto delle intensità massime di aiuto, espresse in termini di ESL (Equivalente Sovvenzione Lordo), stabilite dai regolamenti di esenzione, applicabili in relazione alla tipologia di attività svolta dal beneficiario, come specificate nella successiva FAQ 9.2.

     

    9.2 Entro quali limiti le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con altri aiuti di Stato?

    Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese a condizione che tale cumulo non comporti il superamento delle intensità massime previste:

    dall’articolo 17, comma 6, del Regolamento (UE) n. 651/2014, per le imprese operanti in settori diversi da agricoltura e pesca, ossia il 20 % dei costi ammissibili, nel caso delle micro e piccole imprese ed il 10 % dei costi ammissibili, nel caso delle medie imprese;
    dall’articolo 14, comma 12, del Regolamento (UE) n. 702/2014, per le imprese operanti nel settore agricolo, ossia il 50% dei costi ammissibili, nelle Regioni meno sviluppate ed il 40% dei costi ammissibili, nelle altre Regioni;
    dall’articolo 95, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 508/2014, per le imprese operanti nei settori della pesca e dell’acquacoltura, ossia il 50% dei costi ammissibili.
    (Punto 8 della Circolare 14036 del 15 febbraio 2017 e ss.mm.ii.).

     

    9.3 Quali altre forme di agevolazioni sono cumulabili con quelle concesse nell’ambito della Nuova Sabatini?

    Le agevolazioni della “Nuova Sabatini”, nel rispetto dei limiti indicati nella FAQ 9.2, possono essere cumulate:

    per le imprese operanti in settori diversi da agricoltura e pesca, con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, incluse quelle concesse a titolo de minimis ai sensi del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, ivi compresa la garanzia del Fondo di garanzia;
    per le imprese agricole le agevolazioni, con altri aiuti di Stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del trattato, con i contributi finanziari forniti dagli Stati membri, inclusi quelli di cui al regolamento (UE) n. 1305/2013 del Consiglio, del 17 dicembre 2013, con i contributi finanziari unionali in relazione agli stessi costi ammissibili. Per dette imprese, le agevolazioni Nuova Sabatini non possono essere cumulate con aiuti de minimis ai sensi del regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013;
    per le imprese operanti nel settore della pesca e acquacoltura, con altri aiuti esentati in virtù del regolamento (UE) n. 1388/2014 o con gli aiuti de minimis che soddisfino le condizioni di cui al regolamento (UE) n. 717/2014 della Commissione, del 27 giugno 2014.
    (Vedi art. 7 Decreto interministeriale 25 gennaio 2016).

     

    9.4. Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con altre misure pubbliche che non costituiscono aiuto di Stato?

    Le regole di cumulo trovano applicazione solo qualora gli ulteriori contributi pubblici che insistono sulle medesime spese ammissibili alle agevolazioni “Nuova Sabatini” siano inquadrabili come aiuti di Stato; non si applicano, invece, nel caso di misure fiscali di carattere generale che si applicano alla generalità delle imprese le quali non configurano aiuti di Stato.

    Quindi, le agevolazioni di cui al decreto del 25 gennaio 2016 risultano fruibili, unitamente a tutte le misure che, prevedendo benefici applicabili alla generalità delle imprese, non sono da considerarsi aiuti di Stato, quali, a titolo esemplificativo, Super e Iper Ammortamento (vedi circolare dell’Agenzia delle Entrate del 30 marzo 2017 n. 4/E e s.m.i).

    9.5 Le agevolazioni di cui al decreto interministeriale del 25 gennaio 2016 sono cumulabili con il "Credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno"?
    Si, in seguito al recepimento del comma 102 della L. 28/12/2015, n. 208, (così come modificata dall’articolo 7-quater comma 3, D.L. 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2017, n. 18) per gli acquisti effettuati a partire dal 28 febbraio 2017 è possibile cumulare il credito d’imposta con le altre agevolazioni e, quindi, anche con l’agevolazione di cui al decreto interministeriale 25 gennaio 2016. In questo ultimo caso, qualora l’agevolazione concedibile nell’ambito della Nuova Sabatini, sommata agli eventuali altri aiuti concessi sui medesimi investimenti, superi l’intensità massima prevista dai regolamenti di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 7 del decreto interministeriale del 25 gennaio 2016, il Ministero provvede a ricalcolare il contributo nei limiti delle intensità massime previste dal pertinente regolamento di esenzione.

    9.6 Cosa deve indicare nel modulo di domanda un’impresa che ha richiesto altre agevolazioni di qualsiasi natura previste da norme statali, regionali, unionali o comunque concesse da istituzioni o enti pubblici, sugli stessi beni oggetto dell’investimento senza che si sia ancora concluso l’iter istruttorio o di assegnazione dei contributi?

    L’impresa deve dichiarare nel modulo di domanda che ha richiesto ma non ottenuto, a fronte dei beni oggetto dell’investimento, altre agevolazioni, incluse quelle a titolo di de minimis. Pertanto, nella apposita tabella riepilogativa presente nel modulo di domanda, l’impresa deve indicare gli importi richiesti.

    9.7 Le agevolazioni di cui al decreto interministeriale del 25 gennaio 2016 sono cumulabili con il "Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali"?

    La legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio per il 2020), all’articolo 1, commi da 185 a 197, ha introdotto un credito d’imposta per gli investimenti in nuovi beni strumentali.

    Tale credito di imposta è riconosciuto a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito, ad eccezione delle imprese sottoposte a procedure concorsuali.

    Il credito di imposta in questione, in considerazione del fatto che è riconosciuto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato (incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti) non costituisce un aiuto di Stato. Per tale ragione, non trovano applicazioni le specifiche disposizioni, in materia di cumulo, previste dalla normativa di riferimento della misura Nuova Sabatini, fermo restando quanto previsto, in materia di cumulo, dalla normativa specifica del predetto credito di imposta e, in particolare, dal comma 192, laddove è stabilito che “Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto”.


    FONDO DI GARANZIA (Faq)

    8.1 Come posso attivare la garanzia del Fondo di garanzia per assistere la concessione di un finanziamento “Beni strumentali”?

    Come regola generale, i soggetti che possono richiedere la garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”, in relazione a finanziamenti concessi a PMI e nell’interesse di queste ultime, sono la banca/intermediario finanziario che concede il finanziamento, ovvero il confidi che ha rilasciato la garanzia di prima istanza alla banca/intermediario finanziario. Pertanto, non sono le imprese ad attivare la richiesta della garanzia del Fondo, bensì le banche/intermediari finanziari. Inoltre, l’impresa non deve indicare nella dichiarazione di ultimazione dell’investimento che ha beneficiato del Fondo di Garanzia, in quanto la richiesta di accesso al Fondo è stata effettuata in sede di domanda “Nuova Sabatini” e pertanto, in sede di concessione del contributo la relativa agevolazione è stata già considerata ai fini della cumulabilità con altre agevolazioni pubbliche.


    SETTORE TRASPORTI (Faq)

    5.2 Può presentare domanda di agevolazione un'impresa che opera nel settore trasporti?

    Sì, nel rispetto dei limiti e delle condizioni stabiliti nel regolamento unionale applicabile per settore (regolamento GBER) e, in particolare, le spese relative al solo acquisto dei mezzi e delle attrezzature di trasporto sono ammissibili qualora sostenute nell’ambito di un programma di investimenti rientrante nelle tipologie di:

     creazione di un nuovo stabilimento;
    ampliamento di uno stabilimento esistente;
    diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi;
    trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
    acquisizione di attivi di uno stabilimento, se sono soddisfatte le seguenti condizioni:lo stabilimento è stato chiuso o sarebbe stato chiuso se non fosse stato acquistato;
    gli attivi vengono acquistati da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente;
    l’operazione avviene a condizioni di mercato.


    IMPIANTO FOTOVOLTAICO (Faq)

    6.2. É ammissibile l'acquisto di un impianto fotovoltaico?

    Fatta eccezione per le imprese che svolgono attività di produzione di energia e per le imprese agricole (cfr. FAQ 6.22), per le quali è ammissibile il singolo acquisto di un impianto fotovoltaico, per le imprese che svolgono attività diverse dalla produzione di energia l’acquisto di un impianto fotovoltaico deve far parte di un investimento in beni strumentali all’attività svolta configurabile in una delle tipologie previste dal regolamento unionale di riferimento.
    Ciò premesso, l'acquisto di un impianto fotovoltaico è considerata spesa ammissibile alle agevolazioni, solo laddove rientri nel concetto di "impianti", come chiarito nelle varie risoluzioni dell’Agenzia delle entrate (cfr. circolare 19 dicembre 2013 n. 36/E; circolare 19 luglio 2007, n.46/E; circolare 11 aprile 2008, n.38/E), quindi macchinari, impianti diversi da quelli infissi al suolo, ed attrezzature varie, classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2 e B.II.3 dello schema previsto dall’art. 2424 c.c.


    QUALI SONO LE SPESE AMMESSE ? (Faq)

    6.5 E' disponibile un elenco di dettaglio delle spese ammissibili?

    Nei limiti e alle condizioni stabiliti nei regolamenti unionali del settore di riferimento, sono ammissibili tutte le spese per l’acquisto o l’acquisizione in leasing di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché di hardware, software e tecnologie digitali, classificabili, nell'attivo dello stato patrimoniale, alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4, dell'articolo 2424 del codice civile e destinati a strutture produttive già esistenti o da realizzare ovunque localizzate nel territorio nazionale. L’investimento deve essere, comunque, configurabile in una delle tipologie previste dal regolamento unionale di riferimento e non è in ogni caso ammissibile l’acquisto di beni che costituiscono mera sostituzione di beni esistenti.

    (Art. 5 Decreto interministeriale 25 gennaio 2016 - P.ti 6 e 7 Circolare 15 febbraio 2017, n. 14036 e ss. mm. ii.).

    B.II.2 "impianti e macchinari"

    • impianti generici: sono gli impianti non legati alla tipica attività della società (ad esempio: servizi riscaldamento e condizionamento, impianti di allarme);
    • impianti specifici: sono gli impianti legati alle tipiche attività produttive dell’azienda;
    • altri impianti (ad esempio: forni e loro pertinenze);
    • macchinario automatico e macchinario non automatico: si tratta di apparati in grado di svolgere da sé (automatico) ovvero con ausilio di persone (semiautomatico) determinate operazioni.

    B.II.3 "attrezzature industriali e commerciali"

    • attrezzature, sono strumenti (con uso manuale) necessari per il funzionamento o lo svolgimento di una particolare attività o di un bene più complesso (ad esempio: attrezzi di laboratorio, equipaggiamenti e ricambi, attrezzatura commerciale e di mensa);
    • attrezzatura varia, legata al processo produttivo o commerciale dell’impresa, completante la capacità funzionale di impianti e macchinario, distinguendosi anche per un più rapido ciclo d’usura; comprende convenzionalmente gli utensili.

    B.II.4 "altri beni"

    • mobili (ad esempio: mobili, arredi e dotazioni di ufficio, mobili e dotazioni di laboratorio, di officina, di magazzino e di reparto, mobili e dotazioni per mense, servizi sanitari ed assistenziali);
    • macchine d’ufficio (ad esempio: macchine ordinarie ed elettroniche);
    • automezzi (ad esempio: autovetture, autocarri, altri automezzi, motoveicoli e simili, mezzi di trasporto interni);
    • imballaggi da riutilizzare;
    • beni gratuitamente devolvibili.

    COSA SI INTENDE PER AMPLIAMENTO DI UNO STABILIMENTO ESISTENTE ? (Faq)

    6.4 Cosa si intende per “ampliamento di uno stabilimento esistente”? Per un’azienda di trasporti quando si configura un ampliamento?

    Si configura la tipologia “ampliamento di uno stabilimento esistente" qualora attraverso l'investimento venga ampliata la capacità produttiva dell’impresa. Nel settore trasporti si configura l’ampliamento qualora attraverso l’investimento sia incrementata la capacità di trasporto dell’impresa, per esempio attraverso l'ampliamento del parco automezzi o l’acquisto di mezzi di trasporto con maggiore capacità di carico, ecc. Si precisa, inoltre, che la semplice sostituzione di mezzo obsoleto con veicolo "euro 6" non rientra nella tipologia ampliamento, ma si configura come mera sostituzione di un bene esistente, fattispecie non ammissibile come previsto al punto 7.4 della circolare 17 febbraio 2017, n. 14036.


    I COSTI ACCESSORI PER IL FUNZIONAMENTO DEL BENE SONO AMMESSI (Faq)

    6.7 Tra le spese ammissibili rientrano quelle per la realizzazione di impianti generici e delle opere murarie per la relativa installazione? Quali costi accessori d’acquisto per il funzionamento del bene sono ammissibili?

    La normativa di riferimento prevede l’ammissibilità delle spese per la realizzazione di impianti generici, classificabili alla voce B.II.2 "Impianti e Macchinari" del bilancio secondo l'art. 2424 del c.c. (cfr. Principio Contabile n.16 dell'OIC), ma soltanto a condizione che i predetti impianti risultino strumentali rispetto all’attività economica svolta dall’impresa e ad uso produttivo ovvero strettamente funzionali al suo processo produttivo.

    Inoltre, ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, si fa presente che l’impianto generico deve essere ricompreso nell’ambito di un più ampio programma di investimento che, come stabilito dalla normativa dell’intervento, deve risultare organico e funzionale, nonché coerente con l’attività svolta dall’impresa e riconducibile ad una delle tipologie di investimento previste nei regolamenti unionali applicabili per settore.

    Sono ammissibili tutti i costi accessori per il funzionamento del bene (es. trasporto, montaggio, etc…), ovvero i costi che l’impresa deve sostenere affinché il bene possa essere utilizzato, purché capitalizzati sul costo del bene stesso, eccetto quelli relativi a dazi, altre tasse, costi e onorari di perizie e notarili.


    I MEZZI MOBILI DESTINATI AL TRASPORTO IN CONTO PROPRIO SONO AMMISSIBILI (Faq)

    6.8 Un'azienda può presentare domanda a valere sulla nuova Sabatini per il trasporto dei propri prodotti?

    I mezzi mobili destinati al trasporto in conto proprio sono ammissibili, purché si tratti di beni strumentali ad uso produttivo, correlati all’attività svolta dall’impresa, afferenti una unità locale dell'impresa e l’investimento sia configurabile in una delle tipologie previste dal regolamento unionale di riferimento.

    (Art. 5 Decreto interministeriale 25 gennaio 2016 - P.ti 6 e 7 Circolare 15 febbraio 2017, n. 14036 e ss. mm. ii.). 


    SONO AMMESSI SOLO I BENI NUOVI DI FABBRICA, VARIE CASISTICHE (Faq)

    6.9 Possono rientrare nell'agevolazione beni che il fornitore ha portato in fiera "ad uso mostra" ma che non sono ancora stati utilizzati ad uso produttivo? Possono rientrare i beni venduti “con riserva di gradimento” o “a prova” ai sensi rispettivamente degli artt. 1520 e 1521 del codice civile che siano stati preventivamente consegnati "in prova" o "conto visione" presso l'acquirente?

    Premesso che sono agevolabili unicamente le immobilizzazioni nuove di fabbrica, sono ammessi al contributo i beni utilizzati esclusivamente dal fornitore prima della vendita al solo scopo dimostrativo (ad esempio i beni portati in fiera ad uso mostra). Sono inoltre ammessi al contributo i beni nuovi di fabbrica venduti “con riserva di gradimento” o “a prova” ai sensi rispettivamente degli artt. 1520 e 1521 del codice civile che siano stati consegnati in “conto visione” o in “prova” all’acquirente beneficiario anche preventivamente alla presentazione della domanda Sabatini purché acquistati dal beneficiario medesimo, sempreché la vendita si sia perfezionata, col consenso del compratore o con l’accertamento delle qualità pattuite e dell’idoneità all'uso del beni oggetto della vendita, dopo la presentazione della domanda Sabatini.

    6.12 Nel paragrafo 7 dell'Allegato 1 (Dati relativi all'investimento) compare una tabella nella quale devono essere inseriti i dati relativi alle "Spese per beni nuovi di fabbrica". Considerato che è agevolabile anche l'acquisto di beni usati - nel caso di "acquisizione degli attivi direttamente connessi ad un’unità produttiva, nel caso in cui l'unità produttiva sia stata chiusa o sarebbe stata chiusa qualora non fosse stata acquisita" - dove possano essere inseriti i dati relativi a questo tipo di beni?

    I beni usati non sono agevolabili. L’acquisizione degli attivi di uno stabilimento chiuso o a rischio di chiusura da parte di un investitore indipendente è una delle tipologie di investimento previste dal regolamento (UE) 651/2014, ma nel caso di specie può rientrare nelle spese ammissibili esclusivamente l’acquisto di beni strumentali nuovi di fabbrica funzionali a completare la riattivazione in questione.

    (Art. 5 Decreto interministeriale 25 gennaio 2016 - P.to 6 Circolare 15 febbraio 2017, n. 14036 ss. mm. ii.).

    6.15 Una macchina completamente rigenerata e ri-targata con marcatura "CE", accompagnata dalla dichiarazione "CE" di conformità (all. II, parte I sez. A del D.Lgs 17/10) o oggetto di revamping, può essere considerata macchina nuova di fabbrica?

    No, non può essere considerata una macchina nuova di fabbrica, pur se rispondente a quanto previsto dal D.Lgs 17/10 ai fini della targatura "CE" perché, così come stabilito dall’art. 5 del Decreto interministeriale 25 gennaio 2016, sono ammissibili alla agevolazioni della misura “Nuova Sabatini” esclusivamente i macchinari, gli impianti, i beni strumentali di impresa e le attrezzature nuovi di fabbrica.

    6.17 E' agevolabile l'acquisto di un componente nuovo di fabbrica necessario per realizzare un impianto attraverso una commessa interna di lavorazione?

    No, non è ammissibile in quanto il decreto beni strumentali finanzia l'acquisto o l'acquisizione in leasing di beni che presentano autonomia funzionale e sono esclusi i costi relativi a commesse interne (Art. 5 Decreto interministeriale 25 gennaio 2016 - P.to 7.4 Circolare 15 febbraio 2017, n. 14036 e ss. mm. ii.).


    I beni possono essere utilizzati all'estero ? (Il sole 24 Ore - L'esperto risponde 18.7.2022) 


    Decreto 19 gennaio 2024 n.43 - Sostegno alla capitalizzazione 

    MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY

    DECRETO 19 gennaio 2024, n. 43 

    Regolamento  recante  sostegno  alla  capitalizzazione  delle  micro,
    piccole e medie imprese che  intendono  realizzare  un  programma  di
    investimento. (24G00058) 
    

    (GU n.80 del 5-4-2024)

    IL MINISTRO DELLE IMPRESE 
                             E DEL MADE IN ITALY 
     
                               di concerto con 
     
                          IL MINISTRO DELL'ECONOMIA 
                               E DELLE FINANZE 
     
      Visto l'articolo  2  del  decreto-legge  21  giugno  2013,  n.  69,
    convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013,  n.  98,  e
    successive  modifiche  e  integrazioni,  che  prevede,  al  comma  1,
    l'accesso delle micro, piccole e medie imprese a finanziamenti  e  ai
    contributi a tasso agevolato per  gli  investimenti,  anche  mediante
    operazioni di leasing  finanziario,  in  macchinari,  impianti,  beni
    strumentali di impresa  e  attrezzature  nuovi  di  fabbrica  ad  uso
    produttivo, nonche' per gli investimenti in hardware, software ed  in
    tecnologie digitali; 
      Visti i commi 2 e 3 del medesimo articolo 2 del decreto-legge n. 69
    del 2013, disciplinanti la concessione dei finanziamenti da parte  di
    banche e societa' di leasing finanziario, a valere su un  plafond  di
    provvista costituito presso la gestione separata di Cassa depositi  e
    prestiti S.p.a.; 
      Visto il comma 4 del citato articolo 2 del decreto-legge n. 69  del
    2013, che prevede che il Ministero dello sviluppo  economico  conceda
    alle imprese  di  cui  al  comma  1  un  contributo  rapportato  agli
    interessi calcolati sui finanziamenti sopraddetti; 
      Vista la convenzione 14  febbraio  2014,  stipulata  dal  Ministero
    dello sviluppo economico, sentito il Ministero dell'economia e  delle
    finanze, dall'Associazione bancaria italiana e da  Cassa  depositi  e
    prestiti  S.p.a.,  in  attuazione  dell'articolo  2,  comma  7,   del
    decreto-legge n. 69 del 2013, e successivi aggiornamenti e addendum; 
      Visto l'articolo 8, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2015,  n.
    3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015,  n.  33,
    che prevede che i contributi di cui  all'articolo  2,  comma  4,  del
    decreto-legge n. 69 del 2013 possono essere riconosciuti alle  micro,
    piccole e  medie  imprese  che  abbiano  ottenuto  il  finanziamento,
    compreso il leasing finanziario, non  necessariamente  a  valere  sul
    plafond di provvista costituito presso la gestione separata di  Cassa
    depositi e prestiti S.p.A.; 
      Visto il decreto-legge 30  aprile  2019,  n.  34,  convertito,  con
    modificazioni, dalla legge 28 giugno, n. 58, recante «Misure  urgenti
    di crescita economica e per la risoluzione di  specifiche  situazioni
    di crisi» e, in particolare, l'articolo 21, che: 
        a) al comma 1, dispone che i contributi di  cui  all'articolo  2,
    comma 5, del decreto-legge 21 giugno 2013,  n.  69,  convertito,  con
    modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, sono riconosciuti  in
    favore delle micro, piccole e  medie  imprese,  costituite  in  forma
    societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che  intendono
    realizzare un programma di investimento; 
        b) al comma 2, prevede che le agevolazioni sono concesse a fronte
    dell'impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale  sociale
    dell'impresa, da versare  in  piu'  quote,  in  corrispondenza  delle
    scadenze del piano di ammortamento del finanziamento; 
        c) al comma 3, stabilisce che i  contributi,  fermo  restando  il
    rispetto  delle  intensita'  massime   previste   dalla   applicabile
    normativa dell'Unione europea in materia  di  aiuti  di  Stato,  sono
    rapportati  agli  interessi  calcolati,  in  via  convenzionale,  sul
    finanziamento a un tasso annuo del: 
          5 per cento, per le micro e piccole imprese; 
          3,575 per cento, per le medie imprese; 
        d) al comma 4, prevede  che  l'autorizzazione  di  spesa  di  cui
    all'articolo 1, comma 200, della legge  30  dicembre  2018,  n.  145,
    prevista per i  contributi  di  cui  all'articolo  2,  comma  5,  del
    decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, e' integrata per i contributi di
    cui al presente articolo di euro 10 milioni per l'anno 2019, di  euro
    15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al  2023  e  di  euro  10
    milioni per l'anno 2024; al fine di assicurare  l'operativita'  della
    misura, le  predette  risorse  sono  trasferite  al  Ministero  dello
    sviluppo economico a inizio di ciascuna delle annualita' previste; 
        e) al comma  5,  dispone  che  con  decreto  del  Ministro  dello
    sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
    finanze, ai sensi dell'articolo 17, comma 3  della  legge  23  agosto
    1988, n. 400, siano stabiliti i requisiti e le condizioni di  accesso
    al contributo di cui al comma 3, le caratteristiche del programma  di
    investimento, le modalita' e i termini per l'esecuzione del piano  di
    capitalizzazione dell'impresa beneficiaria da parte  dei  soci  della
    medesima, nonche' le cause e le modalita' di  revoca  del  contributo
    nel caso di mancato rispetto degli impegni assunti, ivi  compresa  la
    realizzazione del predetto piano di capitalizzazione; 
      Visto l'articolo 1, comma 48, della legge 30 dicembre 2021, n. 234,
    che ha disposto il ripristino dell'erogazione in piu'  quote  annuali
    del contributo di cui comma 4 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 69
    del 2013, ad eccezione delle domande con finanziamento di importo non
    superiore a 200.000 euro, per le quali il  medesimo  contributo  puo'
    essere  erogato  in  un'unica  soluzione  nei  limiti  delle  risorse
    disponibili; 
      Visto il decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto
    con il Ministro  dell'economia  e  delle  finanze,  22  aprile  2022,
    pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.  139
    del 16 giugno 2022, che definisce la nuova disciplina per  l'acquisto
    da parte delle piccole  e  medie  imprese  di  beni  strumentali,  in
    attuazione delle misure previste dall'articolo 2 del decreto-legge n.
    69 del 2013, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, del decreto-legge  n.
    3 del 2015; 
      Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive  modificazioni  e
    integrazioni, recante norme in materia di procedimento amministrativo
    e di diritto di accesso ai documenti amministrativi; 
      Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998,  n.  123  e  successive
    modificazioni  e   integrazioni,   recante   «Disposizioni   per   la
    razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese,
    a norma dell'art. 4, comma 4, lettera c), della legge 15 marzo  1997,
    n. 59»; 
      Vista la definizione di micro, piccola e media impresa di cui  alla
    raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE  del  6  maggio
    2003  e  all'allegato  1  al  regolamento  (UE)  n.  651/2014   della
    Commissione, del 17 giugno 2014,  nonche'  al  decreto  del  Ministro
    delle attivita' produttive 18 aprile 2005, pubblicato nella  Gazzetta
    Ufficiale della Repubblica italiana del  12  ottobre  2005,  n.  238,
    recante l'adeguamento dei criteri  di  individuazione  di  piccole  e
    medie imprese alla disciplina comunitaria; 
      Visto il regolamento (UE) n. 651/2014  della  Commissione,  del  17
    giugno 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione  europea
    L 187 del 26 giugno 2014, e successive modificazioni e  integrazioni,
    che dichiara alcune categorie di aiuti  compatibili  con  il  mercato
    interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato; 
      Visto il regolamento (UE) n. 2022/2472 della  Commissione,  del  14
    dicembre  2022,  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale   dell'Unione
    europea L 327 del 21 dicembre  2022,  e  successive  modificazioni  e
    integrazioni, che dichiara compatibili con  il  mercato  interno,  in
    applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul  funzionamento
    dell'Unione europea, alcune categorie di aiuti nei settori agricolo e
    forestale e nelle zone rurali; 
      Visto il regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e  del
    Consiglio, del 15 maggio 2014, pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale
    dell'Unione europea L 149 del  20  maggio  2014,  relativo  al  Fondo
    europeo  per  gli  affari  marittimi  e  la  pesca  e  che  abroga  i
    regolamenti (CE) n. 2328/2003, (CE) n. 861/2006, (CE) n. 1198/2006  e
    (CE) n. 791/2007 del Consiglio e il regolamento (UE) n. 1255/2011 del
    Parlamento europeo e  del  Consiglio  e  successive  modificazioni  e
    integrazioni; 
      Visto il regolamento (UE) n. 2022/2473 della  Commissione,  del  14
    dicembre  2022,  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale   dell'Unione
    europea L 327 del 21 dicembre  2022,  e  successive  modificazioni  e
    integrazioni, che dichiara compatibili con  il  mercato  interno,  in
    applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul  funzionamento
    dell'Unione europea, alcune categorie di aiuti a favore delle imprese
    attive   nel   settore    della    produzione,    trasformazione    e
    commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura; 
      Vista la legge  23  agosto  1988,  n.  400  recante  la  disciplina
    dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
    Consiglio dei Ministri; 
      Visto in particolare l'articolo 17, comma 3, della legge 23  agosto
    1988, n. 400, secondo cui «Con decreto  ministeriale  possono  essere
    adottati regolamenti nelle materie di competenza del  ministro  o  di
    autorita' sottordinate al ministro,  quando  la  legge  espressamente
    conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie  di  competenza
    di   piu'   ministri,   possono   essere   adottati    con    decreti
    interministeriali,  ferma  restando   la   necessita'   di   apposita
    autorizzazione da parte della legge. I  regolamenti  ministeriali  ed
    interministeriali non possono dettare norme contrarie  a  quelle  dei
    regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono  essere  comunicati  al
    Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione»; 
      Vista la legge 31  dicembre  2009,  n.  196  sulla  contabilita'  e
    finanza pubblica; 
      Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre  2000,
    n. 445 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari  in
    materia di documentazione amministrativa; 
      Visto l'articolo 21, comma 5, decreto-legge 30 aprile 2019, n.  34,
    convertito, con modificazioni, dalla legge  28  giugno,  n.  58,  che
    stabilisce di disciplinare il presente  intervento  con  decreto  del
    Ministro dello  sviluppo  economico,  di  concerto  con  il  Ministro
    dell'economia e delle finanze da adottare ai sensi dell'articolo  17,
    comma 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400; 
      Visto il decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173 coordinato  con  la
    legge di conversione 16 dicembre 2022, n. 204,  recante  Disposizioni
    urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri e, in
    particolare, l'articolo 2 comma 1, stante il quale il Ministero dello
    sviluppo  economico  assume  la  denominazione  di  «Ministero  delle
    imprese e del made in Italy»; 
      Udito il parere del Consiglio  di  Stato,  espresso  dalla  sezione
    consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 10 ottobre 2023; 
      Vista la  comunicazione  inviata  in  data  5  dicembre  2023  alla
    Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per  gli  affari
    giuridici e legislativi, ai sensi dell'articolo 17,  comma  3,  della
    legge 23 agosto 1988, n. 400; 
     
                                   Adotta 
                          il seguente regolamento: 
     
                                   Art. 1 
     
                                 Definizioni
     
      1.  Ai  fini  del  presente  decreto  sono  adottate  le   seguenti
    definizioni: 
        a) «decreto-legge n. 34/2019»: decreto-legge 30 aprile  2019,  n.
    34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58,
    recante «Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di
    specifiche situazioni di crisi»; 
        b) «decreto 22/4/2022»: il decreto del  Ministro  dello  sviluppo
    economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze,
    del  22  aprile  2022,  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
    Repubblica italiana n. 139 del 16 giugno 2022, che definisce la nuova
    disciplina per l'acquisto da parte delle piccole e medie  imprese  di
    beni strumentali, in attuazione delle misure previste dall'articolo 2
    del decreto-legge n. 69 del 2013, ai sensi dell'articolo 8, comma  1,
    del decreto-legge n. 3 del 2015; 
        c) «decreto-legge n. 69/2013»: il decreto-legge 21  giugno  2013,
    n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto  2013,  n.
    98 e successive modifiche e integrazioni; 
        d) «banca»: la banca italiana o la  succursale  di  banca  estera
    comunitaria o  extracomunitaria  operante  in  Italia  e  autorizzata
    all'esercizio dell'attivita' bancaria di cui all'art.  13  del  testo
    unico bancario (decreto legislativo 1°  settembre  1993,  n.  385,  e
    successive modifiche e integrazioni), aderente  alle  convenzioni  di
    cui all'art. 2, comma 7, del decreto-legge n. 69/2013; 
        e) «convenzione»: la convenzione stipulata in  data  14  febbraio
    2014 e successive modifiche ed integrazioni, tra il  Ministero  dello
    sviluppo  economico,  sentito  il  Ministero  dell'economia  e  delle
    finanze, l'Associazione bancaria italiana e Cassa depositi e prestiti
    Spa ai sensi dell'art. 2, comma 7, del decreto-legge n. 69/2013; 
        f) «finanziamento»:  il  finanziamento,  bancario  o  in  leasing
    finanziario, deliberato -  ovvero  contrattualizzato  se  di  importo
    inferiore - a favore di una PMI da una banca o  da  un  intermediario
    finanziario avente le  caratteristiche  di  cui  all'articolo  8  del
    decreto 22/4/2022; 
        g)   «intermediario   finanziario»:   il   soggetto   autorizzato
    all'esercizio  dell'attivita'   di   leasing   finanziario,   nonche'
    l'intermediario finanziario che statutariamente opera  nei  confronti
    delle piccole e medie imprese, iscritto all'albo  previsto  dall'art.
    106, comma 1, del testo unico bancario e aderente alle convenzioni di
    cui all'art. 2,  comma  7,  del  decreto-legge  n.  69/2013,  purche'
    garantito, ai  soli  fini  dell'utilizzo  del  plafond  di  provvista
    costituito presso  Cassa  depositi  e  prestiti  Spa,  da  una  banca
    aderente alle medesime convenzioni di cui al predetto art.  2,  comma
    7, del decreto-legge n. 69/2013; 
        h) «Ministero»: il Ministero delle imprese e del made in Italy; 
        i) «PMI»: le piccole e medie imprese in  possesso  dei  requisiti
    per l'accesso al contributo previsti dall'art. 1, comma 1, lettera v)
    del decreto 22/4/2022; 
        j) «investimenti»: gli investimenti previsti dall'articolo 9  del
    decreto 22/4/2022; in particolare: 
          investimenti in beni strumentali: l'acquisto, o  l'acquisizione
    nel  caso  di  operazioni  di  leasing  finanziario,  di  macchinari,
    impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica
    ad uso produttivo e hardware classificabili, nell'attivo dello  stato
    patrimoniale, alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4,  dell'articolo  2424
    del  codice  civile,  nonche'  di  software  e  tecnologie   digitali
    destinati a strutture produttive  gia'  esistenti  o  da  impiantare,
    ovunque localizzate nel territorio nazionale; 
          investimenti 4.0: l'acquisto,  o  l'acquisizione  nel  caso  di
    operazioni  di  leasing  finanziario,  di  beni  materiali  nuovi  di
    fabbrica e immateriali, aventi come  finalita'  la  realizzazione  di
    investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti  in  big  data,
    cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e
    meccatronica, realta'  aumentata,  manifattura  4D,  Radio  frequency
    identification (RFID)  e  sistemi  di  tracciamento  e  pesatura  dei
    rifiuti, come elencati, rispettivamente, negli allegati A  e  B  alla
    legge n. 232/2016; 
          investimenti green: l'acquisto, o l'acquisizione  nel  caso  di
    operazioni  di  leasing  finanziario,  di  macchinari,   impianti   e
    attrezzature nuovi di fabbrica ad uso  produttivo,  a  basso  impatto
    ambientale,  nell'ambito  di  programmi  finalizzati   a   migliorare
    l'ecosostenibilita' dei prodotti e dei processi produttivi; 
        k)  «soggetto   finanziatore»:   la   banca   o   l'intermediario
    finanziario  -  aderente  alla   convenzione   -   che   concede   il
    finanziamento. 
    
                                   Art. 2 
     
                     Finalita' e ambito di applicazione
     
      1.  Il  presente  decreto,  in  attuazione   di   quanto   disposto
    dall'articolo  21,  comma  3,  del  decreto-legge  n.   34/2019,   e'
    finalizzato all'incentivazione dei processi di capitalizzazione delle
    PMI tramite l'incremento dell'ammontare del contributo  a  fronte  di
    investimenti previsti dal decreto 22/4/2022. 
      2. Il presente decreto definisce i requisiti, le  condizioni  e  le
    modalita'  per  l'accesso  delle  PMI  al  contributo   di   cui   al
    decreto-legge n. 34/2019, nonche' i motivi di revoca  del  contributo
    stesso. 
    
                                   Art. 3 
     
                             Risorse finanziarie
     
      1. Le disponibilita' finanziarie per la concessione del  contributo
    di cui al presente decreto ammontano a 80.000.000,00 di euro. 
    
                                   Art. 4 
     
                            Soggetti beneficiari
     
      1. Possono  beneficiare  delle  agevolazioni  di  cui  al  presente
    decreto le  PMI  che,  alla  data  di  presentazione  della  domanda,
    risultino in possesso dei requisiti di cui all'articolo 7 del decreto
    22/4/2022 e dei seguenti ulteriori requisiti: 
        a) sono costituite in forma di societa' di capitali; 
        b) non  annoverano  tra  gli  amministratori  o  i  soci  persone
    condannate con sentenza  definitiva  o  decreto  penale  di  condanna
    divenuto irrevocabile  o  sentenza  di  applicazione  della  pena  su
    richiesta ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura  penale,
    per il reato di cui all'art. 2632 codice civile. 
      2. Non possono beneficiare delle agevolazioni di  cui  al  presente
    decreto le PMI nei cui confronti sia verificata  l'esistenza  di  una
    causa ostativa ai sensi della disciplina antimafia di cui al  decreto
    legislativo 6 settembre 2011, n. 159. 
    
                                   Art. 5 
     
                  Caratteristiche dell'aumento di capitale
     
      1. Entro la data di presentazione della domanda di  contributo,  la
    PMI deve avere deliberato un aumento del capitale sociale  in  misura
    non inferiore al 30 per cento dell'importo del finanziamento. 
      2. L'aumento di  capitale  puo'  essere  effettuato  esclusivamente
    nella forma  del  conferimento  in  denaro  e  deve  risultare  dalla
    delibera  adottata  dalla  PMI  come  «versamento  in  conto  aumento
    capitale». 
      3. A pena di revoca del  contributo,  l'aumento  di  capitale  deve
    essere sottoscritto dalla PMI entro  e  non  oltre  i  trenta  giorni
    successivi alla concessione del contributo di cui all'articolo 6. 
      4. Entro il termine di cui al comma 3, la PMI e' tenuta  a  versare
    almeno il 25 per  cento  dell'aumento  di  capitale,  oltre  l'intero
    valore del sovrapprezzo delle azioni, se previsto. 
      5. Ai sensi degli articoli 2481-bis e 2463-bis del  codice  civile,
    qualora l'aumento di capitale sia effettuato dall'unico socio  ovvero
    da una societa' a responsabilita' limitata semplificata, l'aumento di
    capitale deve risultare interamente versato entro il termine  di  cui
    al comma 3. 
      6. L'aumento di capitale sottoscritto  deve  essere  effettuato  ai
    sensi di quanto previsto dagli articoli 2438 e  2481,  comma  2,  del
    codice civile. 
      7. A pena di revoca  del  contributo,  il  versamento  della  quota
    dell'aumento di capitale non versata entro il termine di cui al comma
    3 deve risultare effettuato dalla PMI entro e non oltre  la  data  di
    presentazione delle singole richieste di erogazione del contributo di
    cui al decreto 22/4/2022, in misura almeno proporzionale  alle  quote
    del contributo stesso e secondo  quanto  espressamente  previsto  dal
    provvedimento di concessione di cui all'articolo 8. 
    
                                   Art. 6 
     
                Misura del contributo per la capitalizzazione
     
      1. A fronte dell'aumento di capitale  di  cui  all'articolo  5,  il
    contributo  di  cui  all'articolo  11  del   decreto   22/4/2022   e'
    incrementato: 
        a) al 5 (cinque) per cento per le micro e piccole imprese; 
        b) al 3,575 (trevirgolacinquecentosettantacinque) per  cento  per
    le medie imprese. 
      2. In caso di riduzione dell'importo del  finanziamento,  l'importo
    dell'aumento di capitale puo' essere ridotto purche'  sia  rispettato
    il limite di cui all'articolo 5, comma 1. 
    
                                   Art. 7 
     
                  Presentazione della domanda di contributo 
                       in caso di aumento di capitale
     
      1. La PMI  che  abbia  deliberato  l'aumento  di  capitale  di  cui
    all'articolo 5 deve presentare la domanda di  contributo  utilizzando
    esclusivamente gli schemi definiti con il provvedimento del Direttore
    generale per gli incentivi alle imprese di cui all'articolo 12. 
      2. Con la presentazione della domanda di cui al comma 1, la PMI  si
    impegna alla sottoscrizione ed al versamento dell'aumento di capitale
    deliberato nei termini e con le modalita' previsti dall'articolo 5. 
      3. A pena di improcedibilita' della domanda di contributo,  la  PMI
    deve allegare alla stessa una dichiarazione sostitutiva  di  atto  di
    notorieta', resa ai sensi degli articoli 47, 75 e 76 del decreto  del
    Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000,  n.  445  e  successive
    modificazioni e integrazioni, attestante  l'avvenuta  adozione  della
    delibera di aumento del capitale sociale. 
    (SE NON VIENE FATTO L'AUMENTO DI CAPITALE NON E' POI POSSIBILE RICHIESTE
    IL CONTRIBUTO ORDINARIO) 4. Qualora la PMI beneficiaria non adempia al versamento dell'aumento di capitale, e' fatto divieto alla medesima di chiedere la conversione dell'istanza nella domanda ordinaria di accesso al contributo per investimenti in beni strumentali, 4.0 e green di cui all'articolo 11 del decreto 22/4/2022. Nel caso, l'impresa dovra' presentare una nuova domanda, fermo restando quanto previsto dall'articolo 9, comma 9, del decreto 22/4/2022.
                                   Art. 8 
     
                         Concessione del contributo 
     
      1. Il provvedimento di  concessione  del  contributo  nella  misura
    incrementata di cui all'articolo 6 riporta, oltre alle indicazioni  e
    agli obblighi previsti dall'articolo 13 del  decreto  22/4/2022,  gli
    obblighi e gli impegni a carico della PMI relativi ai  tempi  e  alle
    modalita' della  sottoscrizione  e  del  versamento  dell'aumento  di
    capitale. 
    
                                   Art. 9 
     
                          Erogazione del contributo
     
      1. L'erogazione delle quote di contributo nella misura incrementata
    di cui all'articolo 6 e' effettuata nelle medesime modalita' e  tempi
    previsti  dal  decreto  22/4/2022  ed  e'  subordinata   all'avvenuto
    versamento  delle  quote  dell'aumento  di  capitale  secondo  quanto
    disposto dal provvedimento di cui all'articolo 12 e dal provvedimento
    di concessione di cui all'articolo 8. 
      2. Nei casi in cui il decreto 22/4/2022  preveda  l'erogazione  del
    contributo alla PMI in un'unica quota, l'aumento di capitale  sociale
    deve  risultare  interamente  sottoscritto  e  versato  prima   della
    trasmissione della richiesta unica di erogazione di cui  all'articolo
    14, comma 2 dello stesso decreto 22/4/2022. 
      3. L'avvenuto versamento delle quote di  aumento  di  capitale  nei
    tempi e nelle modalita' previste dal presente  decreto  e'  attestato
    dalla PMI con dichiarazione sostitutiva di atto di  notorieta',  resa
    ai sensi degli articoli 47, 75 e 76 del decreto del Presidente  della
    Repubblica 28 dicembre 2000, n.  445  e  successive  modificazioni  e
    integrazioni. 
    
                                   Art. 10 
     
                     Monitoraggio, controlli e ispezioni
     
      1. In ogni fase del procedimento, il Ministero  puo'  effettuare  o
    disporre appositi controlli, sia documentali che tramite ispezioni in
    loco,  finalizzati  alla  verifica  della  corretta  fruizione  delle
    agevolazioni secondo le modalita' ed  entro  i  limiti  previsti  dal
    presente decreto. 
      2. Le  PMI  beneficiarie  conservano  la  documentazione  contabile
    relativa al programma di investimento  sostenuto  con  il  contributo
    assegnato per il periodo previsto dalla vigente normativa in  materia
    e comunque fino a 10 anni, anche al fine di consentire lo svolgimento
    delle attivita' di controllo e le ispezioni in loco. 
    
                                   Art. 11 
     
                                   Revoche
     
      1. Il contributo concesso e' revocato dal Ministero,  ai  sensi  di
    quanto disposto dall'art. 9 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.
    123, in tutto o in parte, qualora: 
        a) venga accertato che la PMI beneficiaria -  in  qualunque  fase
    del procedimento - abbia reso dichiarazioni mendaci  o  esibito  atti
    falsi o contenenti dati non rispondenti a verita'; 
        b) venga accertata  l'assenza  dei  requisiti  di  ammissibilita'
    previsti dall'articolo 4 del  presente  decreto  e  dall'articolo  7,
    comma 1, del decreto 22/4/2022; 
        c) la PMI beneficiaria assuma  una  forma  giuridica  diversa  da
    quella di societa'  di  capitali  prima  dell'erogazione  dell'ultima
    quota di contributo; 
        d) l'aumento di capitale sociale non sia  sottoscritto  entro  il
    termine di cui all'articolo 5, comma 3; 
        e) l'aumento di capitale non risulti versato secondo le modalita'
    e nei termini di cui all'articolo 5; 
        f) la PMI non residente  non  provveda  all'apertura  della  sede
    operativa nel territorio nazionale nei termini previsti  dal  decreto
    22/4/2022 ossia entro la data di  presentazione  della  richiesta  di
    erogazione del contributo; 
        g) la PMI beneficiaria non provveda a stipulare con  il  soggetto
    finanziatore il contratto di finanziamento oggetto di  delibera,  nei
    termini previsti all'articolo 13, comma 2 del decreto 22/4/2022; 
        h) le verifiche e i controlli effettuati ai  sensi  dell'articolo
    14, comma 7 del decreto 22/4/2022, evidenzino  condizioni  impeditive
    al mantenimento e all'erogazione delle agevolazioni concesse; 
        i)(VINCOLO SUI BENI) i  beni  oggetto  del  programma  siano  alienati,  ceduti  o
    distratti dall'uso produttivo previsto nei tre anni  successivi  alla
    data di ultimazione del programma, anche a  seguito  di  liquidazione
    volontaria o di procedure concorsuali con finalita' liquidatorie; 
        j) i beni  oggetto  del  programma  non  posseggano  i  requisiti
    previsti per le singole linee di intervento di  cui  all'articolo  2,
    comma 1 del decreto 22/4/2022; 
        k) in sede di rendicontazione, le spese  oggetto  del  programma,
    riferibili a ciascuna delle linee di intervento di  cui  all'articolo
    2, comma  1  del  decreto  22/4/2022,  siano  imputate  su  linee  di
    intervento   diverse   rispetto   all'articolazione   prevista    nel
    provvedimento di concessione, non  essendo  possibile  in  ogni  caso
    riconoscere spese eccedenti tale articolazione su nessuna delle altre
    linee di intervento dell'investimento; 
        l) venga accertata la non conformita'  del  programma  realizzato
    con quanto previsto dall'articolo 9, dall'articolo 10 e dall'articolo
    16 del decreto 22/4/2022; 
        m) il programma  di  investimenti  non  sia  stato  concluso  nei
    termini di cui all'articolo 9, comma 10 del decreto 22/4/2022; 
        n) la PMI  beneficiaria  non  provveda  alla  trasmissione  della
    richiesta di erogazione nel rispetto del termine e  delle  condizioni
    previsti dall'articolo 14, comma 2 del decreto 22/4/2022; 
        o) nei casi in cui la normativa di  riferimento  preveda  che  il
    contributo sia erogato  alle  PMI  in  piu'  quote  annuali,  la  PMI
    beneficiaria  non  provveda  alla  trasmissione  delle  richieste  di
    pagamento  delle  quote  di  contributo  successive  alla  prima  nel
    rispetto dei termini previsti dall'articolo 14, comma 8  del  decreto
    22/4/2022; 
        p) le spese oggetto del  programma  risultino  pagate  attraverso
    compensazione con crediti  verso  i  fornitori,  fatto  salvo  quanto
    diversamente disciplinato dal provvedimento di cui all'articolo 12; 
        q) le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature  siano
    effettuate con permuta e contributi in natura; 
        r) in relazione  ai  beni  materiali  di  cui  agli  investimenti
    compresi nell'elenco di cui all'allegato A della legge  232/2016,  le
    spese di interconnessione ed integrazione siano state sostenute oltre
    i termini previsti all'articolo 14, comma 2  del  decreto  22/4/2022,
    per la trasmissione della richiesta di erogazione; 
        s) la PMI beneficiaria non ottemperi all'obbligo di  apporre  sui
    titoli di spesa il codice unico di progetto - CUP  e  il  riferimento
    alla norma istitutiva dell'intervento secondo le  previsioni  di  cui
    all'articolo 14, comma 11 del decreto 22/4/2022; 
        t) la PMI beneficiaria sia  stata  oggetto  di  dichiarazione  di
    fallimento  prima  che  siano  trascorsi  tre  anni  dalla  data   di
    completamento del programma; 
        u) la PMI beneficiaria non consenta lo svolgimento dei  controlli
    e delle ispezioni di cui all'articolo 10; 
        v) emerga che l'aumento di capitale sociale sia stato rimborsato,
    a qualsiasi titolo, ai soci nei tre  anni  successivi  alla  data  di
    ultimazione dell'investimento; 
        w) emerga che la PMI beneficiaria abbia  fruito  di  agevolazioni
    pubbliche concesse per i medesimi beni e per le medesime spese  oltre
    i limiti delle intensita' massime di aiuto o  dell'importo  di  aiuto
    piu' elevati applicabili. 
    
                                   Art. 12 
     
                             Disposizioni finali 
     
      1.  Il  Ministero,  entro  la  data  del  1°   luglio   2024,   con
    provvedimento della Direzione generale per gli incentivi alle imprese
    pubblicato nel  sito  web  www.mise.gov.it,  fornisce  le  istruzioni
    necessarie per la fruizione delle agevolazioni e definisce gli schemi
    di domanda e di dichiarazione, nonche' l'ulteriore documentazione che
    l'impresa  e'  tenuta  a  presentare  per  poter  beneficiare   delle
    agevolazioni  previste  dal  presente  decreto.   Con   il   medesimo
    provvedimento e', altresi', individuato il termine  iniziale  per  la
    richiesta dei finanziamenti e dei contributi ai  sensi  del  presente
    decreto. 
      2. Con atti aggiuntivi alla  convenzione  14  febbraio  2014,  sono
    apportate le modifiche o integrazioni occorrenti  agli  impegni  gia'
    assunti dalle parti. 
      3. Per tutto quanto non  espressamente  disciplinato  dal  presente
    decreto, si applicano le disposizioni previste dai Capi I, II, IV,  V
    del decreto 22/4/2022. 
      Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
    nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
    italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
    osservare. 
     
        Roma, 19 gennaio 2024 
     
                                                Il Ministro delle imprese 
                                                   e del made in Italy    
                                                           Urso           
    Il Ministro dell'economia 
         e delle finanze 
            Giorgetti 
     
    Visto, il Guardasigilli: Nordio 
    
    Registrato alla Corte dei conti il 12 marzo 2024 
    Ufficio di controllo sugli atti del Ministero  delle  imprese  e  del
    made in  italy,  del  Ministero  dell'agricoltura,  della  sovranita'
    alimentare e delle foreste e del Ministero del turismo, n. 338 
    
     

    Art.21 del Decreto-legge del 30/4/2019 n.34 (sostegno alla capitalizzazione)

    Decreto-legge del 30/04/2019 n. 34

    Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.

    Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30/04/2019

    Legge n. 58 del 28/06/2019, convertito con modifiche.

    Art. 21 Sostegno alla capitalizzazione

    In vigore dal 30/06/2019

    Modificato da: Legge del 28/06/2019 n. 58 Allegato

    1. I contributi di cui all'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, sono altresi' riconosciuti, alle condizioni di cui al presente articolo, in favore delle micro, piccole e medie imprese, costituite in forma societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che intendono realizzare un programma di investimento.

    2. Le agevolazioni di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 69 del 2013 sono concesse nel caso di sostegno a processi di capitalizzazione delle imprese, a fronte dell'impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale sociale dell'impresa, da versare in piu' quote, in corrispondenza delle scadenze del piano di ammortamento del predetto finanziamento.

    3. (AGEVOLAZIONE) Per le finalita' di cui al presente articolo, i contributi di cui all'articolo 2, comma 5, del decreto- legge n. 69 del 2013, fermo (E' UN AIUTO DI STATO)  restando il rispetto delle intensita' massime previste dalla applicabile normativa dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato, sono rapportati agli interessi calcolati, in via convenzionale, sul finanziamento a un tasso annuo del:

    a) 5 per cento, per le micro e piccole imprese;

    b) 3,575 per cento, per le medie imprese.

    4. (FONDI STANZIATI) Per la concessione del contributo di cui al presente articolo, l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 e' integrata di euro 10 milioni per l'anno 2019, di euro 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e di euro 10 milioni per l'anno 2024. Al fine di assicurare l'operativita' della misura, le predette risorse sono trasferite al Ministero dello sviluppo economico a inizio di ciascuna delle annualita' previste.

    5. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabiliti i requisiti e le condizioni di accesso al contributo di cui al comma 3, le caratteristiche del programma di investimento, le modalita' e i termini per l'esecuzione del piano di capitalizzazione dell'impresa beneficiaria da parte dei soci della medesima, nonche' le cause e le modalita' di revoca del contributo nel caso di mancato rispetto degli impegni assunti, ivi compresa la realizzazione del predetto piano di capitalizzazione.

    6. Agli oneri derivanti dal comma 4 si provvede ai sensi dell'articolo 50.

     

     

     

     

     

     

     

  • 4496 - Sabatini, operativa la maggiorazione del contributo per gli investimenti Green (Decreto 22 aprile 2022 pubblicato sulla G.U. n.139 del 16.6.2022)

    E' stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale nr.139 del 16.6.2022 il decreto interministeriale del 22 aprile 2022.

    L'apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti con successivi provvedimenti del direttore generale per gli incentivi alle imprese.

    Per gli investimenti green stesso contributo previsto per i beni industria 4.0.


    MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

    DECRETO 22 aprile 2022 

    Nuova disciplina per la concessione ed erogazione del  contributo  in
    relazione a finanziamenti bancari per l'acquisto di nuovi macchinari,
    impianti  e  attrezzature  da  parte  di  piccole  e  medie  imprese.
    (22A03524) 
    

    (GU n.139 del 16-6-2022)

    Decreta: 

    Art. 1

    Definizioni
    .......
    p) «investimenti green»: l'acquisto, o l'acquisizione nel caso di
    operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e
    attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto
    ambientale, nell'ambito di programmi finalizzati a migliorare
    l'ecosostenibilita' dei prodotti e dei processi produttivi;

    .....
    Art. 2 
     
                     Finalita' e ambito di applicazione
     
      1. Il presente decreto stabilisce, in attuazione di quanto previsto
    dall'art. 2, comma 5, del decreto-legge n. 69/2013, i  requisiti,  le
    condizioni di accesso e la misura massima dei contributi previsti dal
    medesimo art. 2 del decreto-legge  n.  69/2013  e  ne  disciplina  le
    modalita' di concessione, erogazione e controllo, nonche' di raccordo
    con i finanziamenti di cui agli articoli 8 e 17 del presente decreto,
    per gli investimenti in macchinari,  impianti,  beni  strumentali  di
    impresa e  attrezzature  ad  uso  produttivo,  hardware,  software  e
    tecnologie digitali, tenuto conto delle modifiche  disposte  e  delle
    linee di intervento definite dalla normativa intervenuta di cui  alle
    disposizioni  di  legge  citate  in  premessa.  In  particolare,  gli
    interventi  agevolativi  sono  articolati,  in  conformita'  con   le
    predette disposizioni, nelle seguenti linee di intervento: 
        a) agevolazioni per investimenti in beni strumentali; 
        b) agevolazioni per investimenti 4.0; 
        c) agevolazioni per investimenti green. 
      2. Ai sensi dell'art. 1, comma 226, della  legge  n.  160/2019,  il
    presente decreto disciplina, altresi', le modalita'  procedurali  per
    il riconoscimento del contributo maggiorato previsto  dalla  medesima
    legge a favore delle imprese che realizzano gli interventi di cui  al
    comma 1 nelle regioni del Mezzogiorno. 
      3. Alle agevolazioni per gli investimenti in beni strumentali,  gli
    investimenti 4.0 e gli investimenti  green  di  cui  al  comma  1  e'
    dedicato il Capo II del presente decreto,  mentre,  al  Capo  III  e'
    contenuta  la  disciplina  per  il  riconoscimento   del   contributo
    maggiorato di cui al comma 2. Il presente Capo, il Capo IV e il  Capo
    V recano disposizioni comuni  applicabili  a  tutti  gli  interventi,
    fatte salve le previsioni speciali ivi contenute. 

    .................

    Capo II
    Nuova Sabatini per investimenti in beni strumentali, 4.0 e green

    ....
    Art. 9 
     
                            Programmi ammissibili
     
      1. Il finanziamento di  cui  all'art.  8  deve  essere  interamente
    utilizzato per la realizzazione di programmi concernenti: 
        a) investimenti in beni strumentali; 
        b) investimenti 4.0; 
        c) investimenti green; 
        d) investimenti in beni strumentali e investimenti  riconducibili
    a una o entrambe le tipologie di cui alle precedenti lettere b) e c).
     
    Art. 11 
     
                          Agevolazioni concedibili
     
      1. A fronte del  finanziamento  di  cui  all'art.  8,  e'  concessa
    un'agevolazione, nei limiti delle intensita' previste dai regolamenti
    di cui all'art. 5, nella forma di contributo in conto impianti,  pari
    all'ammontare  complessivo  degli   interessi   calcolati,   in   via
    convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni  e  di
    importo equivalente al medesimo finanziamento di cui all'art. 8, a un
    tasso d'interesse annuo pari: 
        a) al 2,75% per gli investimenti in beni strumentali; 
        b) al 3,575% per gli investimenti 4.0 e gli investimenti green.





  • 4528 - Sabatini - Circolare direttoriale del 6 dicembre 2022, n.410823 per le domande da presentare dal 1° gennaio 2023

    LINK


     

    La circolare fornisce le istruzioni necessarie alla corretta attuazione dell’intervento, nonché gli schemi di domanda e di dichiarazione e l’ulteriore documentazione che le imprese sono tenute a presentare per poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla misura, con decorrenza dal 1° gennaio 2023.

    La circolare definisce, in particolare, le modalità di presentazione delle domande di agevolazione che possono accedere alla maggiorazione del contributo del 30% prevista per gli investimenti green.

    Le disposizioni di cui alla presente circolare si applicano a tutte le domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023.

    Per le domande presentate anteriormente a tale termine, per le quali alla predetta data del 1° gennaio 2023 non risulti trasmessa la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante l’avvenuta ultimazione dell’investimento e/o la richiesta unica di erogazione del contributo secondo le disposizioni operative stabilite nella circolare direttoriale 15 febbraio 2017, n. 14036 e ss.mm.ii., trovano applicazione le disposizioni di cui al punto 13 della presente circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022.

    Un comunicato relativo alla predetta circolare è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. 

     

     

    www.fiscooggi.it   -  13/12/2022

     

    Investimenti in beni strumentali,
    le istruzioni per la “nuova Sabatini”

    A partire dal 1° gennaio 2023 le Pmi potranno inviare le domande di accesso al contributo, utilizzando l’apposito modello approvato dal ministero delle imprese e del made in Italy

    immagine generica illustrativa

    Modello, termini e modalità di presentazione delle istanze per i contributi della “nuova Sabatini” nella circolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy del 6 dicembre 2022. Possono richiedere il contributo le Pmi regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese, nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, quindi non devono essere in liquidazione o avere procedure concorsuali a loro carico. Al momento della presentazione delle domande, inoltre, è necessario avere la sede legale, o un’unità locale, in Italia e non trovarsi in condizioni di difficoltà.
    L’agevolazione riguarda gli investimenti green per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature di fabbrica ad uso produttivo a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare la sostenibilità dei beni e dei processi produttivi. Si tratta di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575 per cento.
    Fra i beneficiari, le imprese del settore agricolo, forestale e rurale, le imprese della pesca e dell’acquacoltura, le imprese di trasporto.

    Le origini della nuova misura agevolativa risalgono alla legge di Bilancio 2019 (articolo 1, comma 227, della legge n. 160/2019) che nell’ambito delle risorse da destinare alla nuova sabatini, ha messo in campo dei contributi per investimenti a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese.
    La disciplina attuativa del credito, poi, è stata dettata dal decreto interministeriale del 22 aprile 2022 che ha recepito le numerose modifiche normative intervenute nel tempo. Lo stesso decreto per l’attribuzione del contributo maggiorato ha previsto, fra l’altro, il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo o di un’idonea certificazione ambientale di prodotto.
    Infine con la circolare del ministero delle Imprese e del made in Italy del 6 dicembre 2022, arrivano le istruzioni operative per la corretta attuazione delle misure, incluso lo schema per l’istanza e l’ulteriore documentazione che le imprese sono tenute a presentare per accedere al contributo.
    La domanda di agevolazione dovrà essere compilata necessariamente in via telematica utilizzando l’apposita piattaforma disponibile nel sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy, nella sezione “Compilazione domanda di agevolazione”.
    La finestra temporale per trasmettere il modello si apre il 1° gennaio 2023. Successivamente lo stesso ministero comunicherà l’avvenuto esaurimento delle risorse disponibili e la chiusura dello sportello per l’invio delle istanze.


  • 4536 - Sabatini: dal primo gennaio 2023 nuova procedura per la presentazione della domanda, viene rilasciato anche il CUP che deve essere riportato in fattura

    A partire dal primo gennaio le domande devono essere compilata esclusivamente telematicamente, non deve essere quindi più utilizzato il modulo pdf.


    CIRCOLARE N.410823 DEL 6 DICEMBRE 2022

    CODICE CUP DA INDICARE NELLE FATTURE

    7.11 Le fatture elettroniche, sia di acconto che di saldo, riguardanti i beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni devono riportare nell’apposito campo il “Codice Unico di Progetto – CUP”, che sarà reso disponibile in sede di perfezionamento della domanda di accesso al contributo, unitamente al riferimento alla norma istitutiva dell’intervento “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013” da riportare in maniera separata nelle medesime fatture.

     

    9. MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AGEVOLAZIONE

    PER L'INVIO NON CI SONO VARIAZIONI

    9.1 La domanda di agevolazione, da presentare in bollo tranne nei casi di PMI appartenenti ai settori agricoli e della pesca, deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico e, unitamente alla documentazione indicata al punto 9.3, inviata esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata (PEC) agli indirizzi dei soggetti finanziatori aderenti alla convenzione. L’elenco dei soggetti finanziatori aderenti alla convenzione, di volta in volta aggiornato, è pubblicato nel sito internet del Ministero: www.mise.gov.it. L’elenco dei soggetti finanziatori che abbiano sottoscritto un Contratto di Finanziamento Quadro ai sensi della convenzione, come ivi definito, è pubblicato sul sito internet di CDP: www.cdp.it, di volta in volta aggiornato.

    ....

    COMPILAZIONE ONLINE, VERRA' RILASCIATO IL CUP

    9.4 La domanda di agevolazione deve essere compilata, pena l’improcedibilità della stessa, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella sezione “COMPILAZIONE DOMANDA DI AGEVOLAZIONE” disponibile nella piattaforma. Ad avvenuta compilazione della domanda mediante la predetta procedura, sarà disponibile il Codice Unico di Progetto – CUP associato all’istanza in questione da riportare nelle fatture elettroniche secondo quanto previsto al punto 7.11. Il mancato utilizzo dei predetti schemi o l’invio con modalità diverse da quelle indicate al punto 9.1 costituiscono motivo di non procedibilità della domanda. La sottoscrizione di dichiarazioni incomplete e l’assenza, anche parziale, dei documenti e delle informazioni richieste costituiscono motivo di non procedibilità e possono essere oggetto di richiesta di integrazioni da parte del soggetto finanziatore, ferma restando la validità della data iniziale di trasmissione della domanda. Le integrazioni devono essere fornite entro trenta giorni dalla data della richiesta, pena la decadenza della domanda. A seguito della trasmissione della domanda di agevolazione al soggetto finanziatore a mezzo PEC, l'istanza non potrà essere modificata dal soggetto richiedente, se non limitatamente alle informazioni oggetto di specifica richiesta di integrazioni da parte del soggetto finanziatore, pena l'improcedibilità della stessa.

     


    LINK DEL MISE

    Presentazione domande - Nuova disciplina (dal 1° gennaio 2023)

    A partire dal 1° gennaio 2023, le domande di agevolazione dovranno essere compilate, secondo le modalità definite dalla circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022.

    Nello specifico, la domanda di agevolazione dovrà essere compilata, pena l’improcedibilità della stessa, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella sezione “Compilazione domanda di agevolazione” della piattaforma informatica dedicata alla misura. Ad avvenuta compilazione della domanda mediante la predetta procedura, verrà reso disponibile il Codice Unico di Progetto – CUP associato all’istanza in questione da riportare nelle fatture elettroniche (nello specifico, le fatture elettroniche, sia di acconto che di saldo, riguardanti i beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni, devono riportare nell’apposito campo il “Codice Unico di Progetto – CUP”, reso disponibile in sede di perfezionamento della domanda di accesso al contributo, unitamente al riferimento alla norma istitutiva dell’intervento “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013” da riportare in maniera separata nelle medesime fatture). Una volta apposta la firma digitale, si dovrà quindi procedere all’invio della domanda, esclusivamente da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), all'indirizzo PEC della banca/intermediario finanziario a cui si chiede il finanziamento, scelta tra quelle aderenti all'iniziativa. Nella sezione Documenti utili della homepage è disponibile l'elenco delle banche e degli intermediari finanziari che ad oggi hanno aderito all’Addendum alla convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A.

    Allegati:

  • 4537 - Sabatini: per i contratti di finanziamento stipulati dall'1/1/2022 al 30/6/2023 il termine di realizzazione dell'investimento è stato prorogato di sei mesi (Art.1 comma 415 legge 29 dicembre 2022, n.197)

    LEGGE 29 dicembre 2022, n. 197 

    Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. (22G00211) (GU Serie Generale n.303 del 29-12-2022 - Suppl. Ordinario n. 43)

    note: Entrata in vigore del provvedimento: 01/01/2023, 

    415. Per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal
    1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il  termine  di  dodici  mesi  per
    l'ultimazione degli  investimenti,  previsto  dai  decreti  attuativi
    adottati ai sensi dell'articolo 2,  comma  5,  del  decreto-legge  21
    giugno 2013, n. 69, convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  9
    agosto 2013, n. 98, e' prorogato per ulteriori sei mesi. 



    Conseguente è prorogato di 6 mesi il termine per la richiesta di erogazione del contributo.

    COMUNICATO DEL MISE

    Proroga del termine di ultimazione degli investimenti

    In attuazione di quanto disposto dall’art. 1, comma 415, della legge di bilancio 2023, limitatamente alle iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il termine di dodici mesi per l’ultimazione degli investimenti, previsto dall’art. 5, comma 5, del decreto interministeriale 25 gennaio 2016 e dall’articolo 9, comma 10, del decreto interministeriale 22 aprile 2022, è prorogato per ulteriori 6 mesi.

     Per le suddette iniziative, è conseguentemente prorogato di 6 mesi anche il termine per la trasmissione della richiesta di erogazione, da effettuarsi entro 120 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento.

     
  • 4538 - Sabatini rifinanziata con un stanziamento di 150mln

     

    Comunicato MISE del 9 Gennaio 2023

    Rifinanziamento della misura

    Con la legge di bilancio 2023 (legge 29 dicembre 2022, n. 197, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 303 del 29-12-2022 - Suppl. Ordinario n. 43) sono stati stanziati ulteriori 150 milioni di euro per assicurare la continuità operativa della misura “Nuova Sabatini”, che persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI, attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.

  • 4539 - La nuova Sabatini Green

    CIRCOLARE DEL 6 DICEMBRE 2022

     

    Agevolazione del 3,575% (come i beni Industria 4.0)

     

    Definizione di investimento Green

     

    In sede di erogazione del contributo la ditta dichiara di essere in possesso di determinate certificazioni.

     

     

    Elenco certificazioni ambientali valide ai fini dell'ammissibilità dei cosiddetti investimenti green

     

     

  • 4562 - Sabatini: Pubblicate le Faq relative alla normativa entrata in vigore l'1.1.2023

    LINK

    Le domande frequenti (FAQ) di questa sezione si riferiscono allanuova disciplina per la concessione ed erogazione del contributo in relazione a finanziamenti bancari di cui al decreto interministeriale 22 aprile 2022 e alla circolare 6 dicembre 2022, n. 410823. I quesiti relativi alle precedenti discipline sono consultabili online in due sezioni dedicate (FAQ relative al decreto 25 gennaio 2016 eFAQ relative al decreto 27 novembre 2013).

  • 4563 - Sabatini: la nuova Faq sul cumulo

    LINK

    9. LIMITI DI INTENSITÀ DI AIUTO E CUMULABILITÀ

    9.1 Entro quali limiti di intensità di aiuto massime sono concesse le agevolazioni “Nuova Sabatini”?

    Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono concesse nei limiti delle intensità di aiuto massime concedibili in rapporto agli investimenti previste dai seguenti regolamenti unionali:

    • regolamento (UE) n. 651/2014 (GBER) per il settore "altro", con intensità agevolative massime del 10% per le medie imprese e del 20% per le piccole imprese;
    • regolamento (UE) n. 702/2014 (ABER) per il settore della produzione dei prodotti agricoli, con intensità agevolativa massima del 50% nelle regioni meno sviluppate e del 40% nelle altre regioni;
    • regolamento (UE) n. 1388/2014 (FIBER), per il settore della pesca e dell’acquacoltura con intensità agevolativa massima del 50%.

    9.2 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con altri aiuti di Stato sulle medesime spese ed entro quali limiti?

    Sì, le agevolazioni sono cumulabili con altri aiuti di Stato, inclusi quelli concessi a titolo di de minimis, in relazione agli stessi costi ammissibili, in tutto o in parte coincidenti, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell'intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati applicabili agli aiuti in questione, in base ai regolamenti di esenzione pertinenti in funzione dell’attività svolta dall’impresa beneficiaria.

    (P.to 8.8 della circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022)

    9.3 Cosa deve indicare nel modulo di domanda un’impresa che abbia richiesto ma non ancora ottenuto altre agevolazioni pubbliche che costituiscono aiuti di Stato sugli stessi beni oggetto della domanda di agevolazione Nuova Sabatini?

    L’impresa deve dichiarare nel modulo di domanda che ha richiesto ma non ottenuto altre agevolazioni, incluse quelle a titolo di de minimis a fronte dei beni oggetto del programma di investimento. Pertanto, nella apposita tabella riepilogativa presente nel modulo di domanda, l’impresa deve indicare gli importi richiesti.

    9.4 Cosa deve indicare nel modulo di domanda un’impresa che abbia ottenuto ulteriori agevolazioni pubbliche che costituiscono aiuti di Stato sugli stessi beni oggetto della domanda di agevolazione Nuova Sabatini?

    L’impresa deve dichiarare nel modulo di domanda gli estremi dei provvedimenti di concessione delle ulteriori agevolazioni pubbliche ottenute, incluse quelle a titolo di de minimis, a fronte dei beni oggetto del programma di investimento. Nella apposita tabella riepilogativa deve quindi indicare gli importi e l’ESL delle agevolazioni concesse, nonché l’intensità di aiuto massima applicabile all’aiuto in questione in base al pertinente regolamento di esenzione.

    9.5 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono fruibili congiuntamente ad altre misure pubbliche che non costituiscono aiuto di Stato?

    Sì, poiché i limiti di cumulo trovano applicazione solo nel caso ulteriori contributi pubblici inquadrabili come aiuti di Stato. Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono pertanto fruibili unitamente a tutte le misure fiscali di carattere generale che, applicandosi alla generalità delle imprese, non configurano aiuti di Stato.

    9.6 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con il "Credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno"?

    Sì, nei limiti delle intensità massime previste dal pertinente regolamento di esenzione applicabile per settore.

    9.7 Le agevolazioni “Nuova Sabatini” sono cumulabili con il "Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali"?

    Il credito di imposta in questione non costituisce un aiuto di Stato, pertanto non trovano applicazioni i limiti in materia di cumulo previsti dalla disciplina Nuova Sabatini, fermo restando quanto previsto dalla normativa del predetto credito di imposta all’art. 1, comma 192, della legge 27 dicembre 2019, n. 160  laddove è stabilito che lo stesso “è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, (…), non porti al superamento del costo sostenuto”.

    9.8 I contributi “Nuova Sabatini” sono cumulabili con le agevolazioni del Conto Energia?

    Sì, nel rispetto dei limiti previsti all'art. 26 del D.lgs. 28 del 2011 e dai regolamenti di esenzione applicabili al settore specifico.

    9.9I contributi “Nuova Sabatini” sono cumulabili con gli interventi previsti all’interno del PNRR?

    Sì, nei limiti delle intensità massime previste dal pertinente regolamento di esenzione applicabile per settore e fatte salve le specifiche disposizioni normative che regolano le singole misure finanziate all’interno del PNRR, nonché il rispetto del divieto di doppio finanziamento, conformemente a quanto evidenziato nella Circolare RGS del MEF del 14 ottobre 2021, n. 21 e ulteriormente chiarito nella Circolare RGS del MEF del 31 dicembre 2021, n. 33.

  • 4585 - Sabatini, circolare direttoriale 3 luglio 2023, n.28277

    LINK

    Concessioni ai sensi dei nuovi regolamenti ABER e FIBER e aggiornamento allegato 6/C
     
    La circolare interviene sulla disciplina di concessione delle agevolazioni “Nuova Sabatini” a favore delle imprese attive nel settore della produzione primaria, nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli e nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, a seguito della sostituzione, a partire dal 1° gennaio 2023, dei regolamenti ABER n. 702/2014 e FIBER n. 1388/2014 con il regolamenti vigenti ABER n. 2022/2472 e FIBER n. 2022/2473.
     
    La circolare fornisce indicazioni sulla corrispondenza fra le disposizioni ai sensi e nei limiti delle quali potevano essere concessi gli aiuti nell’ambito del decreto sino al 30 giugno 2023 e le disposizioni dei regolamenti ABER e FIBER vigenti e sostituisce le disposizioni afferenti ai regolamenti ABER n. 702/2014 e FIBER n. 1388/2014 contenute nella circolare direttoriale 6 dicembre 2022, n. 410823 e nell’allegato 1, recante il modulo di richiesta delle agevolazioni, con le disposizioni applicabili ai sensi dei nuovi regolamenti, con riferimento alle concessioni successive al 30 giugno 2023.
     
    Aggiorna inoltre l’elenco delle certificazioni ambientali di prodotto riconosciute a livello europeo ricomprese nell’allegato 6/C alla Circolare direttoriale 6 dicembre 2022, n. 410823. 
     
  • 4621 - Sabatini e beni industria 4.0: con la nuova FAQ il Mise conferma la necessita dell'interconnessione (Il Sole 24 Ore - 9/3/2024)

    Sabatini, il bene 4.0 non basta per ottenere la maggiorazione

    di Roberto Lenzi

     

    Acquistare un bene con le caratteristiche 4.0 non è di per sé sufficiente per ottenere la maggiorazione del contributo Sabatini prevista per i beni 4.0. Lo ribadisce il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) che, approfittando della pubblicazione di una serie di nuove faq sullo strumento Sabatini, ha redarguito le imprese sulla necessità che i beni strumentali 4.0 lavorino anche soddisfacendo i requisiti di interconnessione e, soprattutto, di integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo.


    FAQ DEL MISE

    6.A SPESE PER “INVESTIMENTI 4.0” AMMISSIBILI AL CONTRIBUTO AL 3,575% ANNUO

    6.A.1 Quali sono i beni strumentali che rientrano nella definizione di “investimenti 4.0”?

    Per “investimenti 4.0” si intendono gli investimenti in beni materiali nuovi di fabbrica e in beni immateriali elencati negli Allegati 6/A e 6/B alla circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022.

    (P.to 2.1, lett. m) della circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022)

    6.A.2 L’acquisto di un bene materiale elencato nell’allegato 6/A alla circolare è sufficiente per ottenere il contributo maggiorato al 3,575% annuo?

    No, per ottenere il contributo maggiorato, i "Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti" di cui all'allegato 6/A, devono - senza eccezioni - essere dotati di tutte e cinque le seguenti caratteristiche:

    1. controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
    2. interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
    3. integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
    4. interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
    5. rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

    Le stesse macchine devono essere dotate anche di almeno due delle seguenti caratteristiche:

    1. sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
    2. monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
    3. caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

    Si ricorda inoltre, così come previsto ai punti 7.7 e 14.2 n. 410823 del 6 dicembre 2022, che, in caso di agevolazioni concesse per “investimenti 4.0”, eventuali spese relative a tale linea di intervento che non presentino i requisiti d’ammissibilità previsti non sono in ogni caso ammissibili a valere sulle altre linee di intervento e non possono pertanto comportare un incremento del contributo concesso rispettivamente su “investimenti in beni strumentali” e “investimenti green”.

    6.A.3 Possono beneficiare del contributo Sabatini maggiorato al 3,575% annuo beni strumentali non rispondenti alle caratteristiche degli “investimenti 4.0”, acquistati dall’impresa allo scopo di creare un macchinario riconducibile alla c.d. “Impresa 4.0”?

    No, gli investimenti dichiarati in domanda dalla PMI come “investimenti 4.0”, se non rientranti negli elenchi di cui agli allegati 6/A (beni materiali) e 6/B (beni immateriali) alla circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022 e se non dotati  di tutte le caratteristiche richieste dagli allegati stessi, non possono - in nessun caso - essere ammessi al contributo come “investimenti 4.0”, né come “investimenti in beni strumentali”.

    (P.to 7.7 della circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022)

     

  • 4622 - Sabatini: condizioni per l'ammissibilità degli impianti di produzione di energia (Faq aggiornata del Mise)

    LINK CON LE FAQ

    6.2 Sono ammissibili alle agevolazioni gli impianti di produzione energetica, quali, ad esempio, impianti fotovoltaici, di cogenerazione, minieolico o microgeneratori?

    Sì, alle condizioni indicate al punto 7.6 della circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022. In particolare:

    • per le imprese che svolgono attività di produzione di energia elettrica (codice Ateco 35.11), è ammissibile il singolo acquisto di un impianto di produzione di energia;
    • per le imprese che svolgono attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del c.c., è ammissibile il singolo acquisto di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili;

    Per le imprese che svolgono attività diverse dalle predette:

    • non è ammissibile il singolo acquisto di un impianto di produzione di energia;
    • è ammissibile l’acquisto di un impianto di produzione energetica solo se facente parte di un più ampio programma di investimento, organico e funzionale, nonché coerente con l’attività dell’impresa e riconducibile ad una delle tipologie di investimento previste nei regolamenti unionali applicabili per settore.

    Tanto premesso, l’acquisto di un impianto di produzione energetica è considerato ammissibile solo nel caso di beni classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2 e B.II.3 dell'art. 2424 del c.c., non corrispondenti quindi ad impianti infissi al suolo. Non sono pertanto ammissibili gli impianti ascrivibili in bilancio alla voce B.II.1, quali, a titolo esemplificativo, gli impianti eolici di qualsivoglia entità.

    Con riferimento all’ammissibilità delle spese per impianti di produzione energetica al contributo maggiorato per “investimenti green” si rinvia all’apposita FAQ n 6.B.6.


    RASSEGNA STAMPA

    Il Sole 24 ore  8/3/2023

  • 4684 - Nuova Sabatini, agevolazioni 2023-2024 per i Beni Strumentali (www.pmi.it - 19/10/2023)

    LINK

  • 4694 - Sabatini: proroga di 6 mesi per la realizzazione degli investimenti anche per i contratti di finanziamento stipulati nella seconda parte del 2023 (IlSole24Ore - 15.11.2023)

    Lo prevede un emendamento approvato nel Decreto Proroghe.

    Quindi il termine per la realizzazione degli investimenti, che decorre dalla data di stipula del contratto di finanziamento, passa da 12 a 18 mesi.

    La legge n.197 del 29.12.2022 prevedeva la proroga solo per i contratti di finanziamento stipulati dall'1.1.2022 al 30.6.2023.


    4537 - Sabatini: per i contratti di finanziamento stipulati dall'1/1/2022 al 30/6/2023 il termine di realizzazione dell'investimento è stato prorogato di sei mesi (Art.1 comma 415 legge 29 dicembre 2022, n.197)

     

    LEGGE 29 dicembre 2022, n. 197 

    Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. (22G00211) (GU Serie Generale n.303 del 29-12-2022 - Suppl. Ordinario n. 43)

    note: Entrata in vigore del provvedimento: 01/01/2023, 

    415. Per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal
    1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il  termine  di  dodici  mesi  per
    l'ultimazione degli  investimenti,  previsto  dai  decreti  attuativi
    adottati ai sensi dell'articolo 2,  comma  5,  del  decreto-legge  21
    giugno 2013, n. 69, convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  9
    agosto 2013, n. 98, e' prorogato per ulteriori sei mesi.
  • 4735 - Sabatini, firmato il decreto che agevola anche l'aumento di capitale (IlSole24Ore - 14/2/2024)

    Finanza

    Credito, Nuova Sabatini estesa agli aumenti di capitale delle Pmi

    Firmato da Urso e Giorgetti il provvedimento attuativo atteso dal 2019. Incentivate con 80 milioni le capitalizzazioni pari almeno al 30% dei finanziamenti. Entro luglio le modalità per presentare domanda

    di Carmine Fotina

    ...

    Dovrà comunque essere pubblicato il decreto attuativo.

    Gli investimenti agevolati sono quelli Industria 4.0, green e localizzati al Sud.

    Le Pmi potranno accedere ai contributi statali in conto impianti della Nuova Sabatini per abbattere i tassi di un finanziamento bancario o in leasing, nella misura del 3,575% per le medie imprese e maggiorati al 5% per le micro e piccole imprese.


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