Ill 28 ottobre 2025 si è svolta un’interrogazione parlamentare molto dura da parte dell’opposizione in merito al trattamento riservato alle imprese del comparto del design alle quali nel 2016 era stato comunicato che i campionari erano agevolati.
Nel 2022, però, il MIMIT ha cambiato interpretazione con effetto retroattivo. Poiché gran parte dei campionari non è certificabile, molte aziende sono state costrette al riversamentoentro il 3 giugno 2025.
Ma non basta: l’atto di indirizzo che chiariva in modo definitivo che si trattava di crediti inesistenti — e che quindi quelli compensati fino al 2019 erano ormai prescritti — era stato annunciato già nell’ottobre 2024, ma è stato pubblicato un mese dopo la scadenza del 3 giugno 2025 !!!!!!.
Quanto alla soluzione del problema, il Governo ha ovviamente fatto finta di non capire la domanda che gli è stata posta.
Colpisce che nell'interrogazione sono state utilizzate le stesse espressioni “pesanti” che noi consulenti — spesso accusati di essere di parte — ripetiamo da cinque anni:
- la decisione di applicare tale orientamento in modo retroattivo ha avuto effetti devastanti;
- l’obbligo di restituire somme già correttamente fruite mina gravemente il principio della certezza del diritto, sancito dallo Statuto del contribuente, e il principio del legittimo affidamento, secondo cui le imprese devono poter confidare nella stabilità delle norme e delle interpretazioni fornite dall’Amministrazione nel tempo
- Guardate, penso che sia vergognoso quanto sta succedendo, e lo dico senza mezzi termini: abbiamo uno Stato che prima chiede alle imprese di investire e innovare, e poi ti dice che quegli investimenti ,e di innovare e poi ti dive che quegli investimenti che hai fatto, retroattivamente, non ti vengono riconosciuti.